Due candidati nelle liste di Forza Italia ad Aversa in vista delle prossime elezioni politiche. A chiedere le candidature il gruppo consiliare dei berlusconiani (almeno quello costituitosi dopo le amministrative di maggio 2016 e disconosciuto da quello preesistente che aveva espresso il candidato a sindaco) con una nota sottoscritta e presentata al coordinamento regionale l’altro giorno.
Nella nota il presidente del Consiglio comunale, Augusto Bisceglia, i consiglieri comunali Raffaele De Gaetano, Mimmo Palmieri, Stefano Di Grazia (di recente eletto anche consigliere provinciale), Renato Oliva, Raffaele Di Palma, gli assessori Alfonso Oliva e Dino Carratù e il coordinatore azzurro cittadino Orlando De Cristofaro. Nel documento (sotto la foto), all’unanimità, i presenti indicano quali candidati al Parlamento l’attuale consigliere comunale Mimmo Palmieri e, per la quota rosa, la consigliera Danila De Cristofaro. Nello specifico delle disponibilità, poi, il documento indica Palmieri per il Senato e, ferma la quota rosa indicata, una candidatura da definire per la Camera dei Deputati.
Nel corso del dibattito tutti i presenti hanno tenuto a sottolineare la necessità “dell’aversanità” come criterio fondante delle due persone indicate. Questi nomi sono, poi, stati portati mercoledì pomeriggio in sede provinciale dal coordinatore cittadino Orlando De Cristofaro, dall’assessore Alfonso Oliva e dai consiglieri Di Grazia e Palmieri. Qualcuno degli intervenuti ha dichiarato che era presente anche il sindaco Enrico De Cristofaro, da sempre vicino al consigliere regionale azzurro Giampiero Zinzi, che avrebbe dato un aut aut ai vertici regionali azzurri minacciando, in caso di una mancata candidatura di un aversano, di votare in massa il Movimento Cinque Stelle.
Una circostanza, però, smentita dal sindaco Enrico De Cristofaro che ha ribadito: “Si tratta di una boutade. Ho sempre detto che mi sono candidato quale rappresentante della città e dei cittadini e, fermo restando la libertà dei consiglieri comunali di decidere come meglio aggrada loro la propria collocazione, io non mi sono schierato in precedenza e non mi schiero ora”.
