Aversa – Si sta scatenando una bufera di polemiche sterili sulla mancata effettuazione della Commissione Controllo e Garanzia convocata dal presidente Marco Villano (Pd) riguardante un permesso a costruire nel cimitero, la nomina dei componenti del nucleo di valutazione e la gara per l’appalto del servizio di igiene urbana.
Saltata l’8 gennaio per il forfait dei consiglieri di maggioranza che aveva prodotto la mancanza di numero legale, salta di nuovo l’11 gennaio sempre per mancanza di numero legale, questa volta per l’assenza dei consiglieri di minoranza e del presidente Villano. Assenza verificatasi, come fanno sapere da ambienti della maggioranza, dopo aver rispettato i canonici trenta minuti di tolleranza successivi all’orario fissato per la seduta: le 9.30. Una scelta voluta appositamente dall’opposizione per non affrontare temi “scottanti”? In realtà, sembra che si tratti solo di equivoci creati da vecchie abitudini. Perché se è vero che l’orario d’inizio della commissione era stato fissato dal presidente, ogni volta, alle 9.30 è anche vero che esiste una tolleranza di 30 minuti, come accade per il Consiglio comunale, e che a questa si aggiunge una “tolleranza amichevole”, dettata dall’essere tutti i componenti di una commissione, colleghi di amministrazione.
Cosicché può accadere che dopo i 30 minuti di rito, proprio per evitare che la commissione salti, ci si informi telefonicamente chiamando i colleghi non ancora presenti per sapere se e quando arriveranno. Ovviamente, questo modo di fare non è regolamentato ma è prassi consolidata che viene messa in pratica proprio per evitare che salti una commissione.
Questo sarebbe accaduto nella seduta della commissione di giovedì in cui erano assenti il presidente Villano ed i componenti della minoranza se fosse stata rispettata una norma non scritta. “Ammetto il mio errore relativamente al ritardo di pochi minuti rispetto all’orario fissato – dice Villano – ma gli altri colleghi di minoranza erano all’interno del municipio ed hanno incontrato anche alcuni dei componenti della commissione esponenti della maggioranza, salutandosi a vicenda, così si sapeva che c’erano. Bastava fare una telefonata per sapere se avessero deciso di disertare la commissione o se si trattava di un ritardo giustificato”. “Ripeto, – sottolinea il capogruppo consiliare del Pd – ammetto il mio sbaglio, ma considerando che riconvocherò la commissione sugli stessi temi, non capisco perché si voglia innescare una polemica alla quale non intendo partecipare. A maggior ragione se coinvolge il sindaco”.