Carinaro, Dell’Aprovitola candidata alla Camera: “Una sindaca per dar voce al territorio”

di Nicola Rosselli

Carinaro – “Venerdì mattina, quando mi hanno telefonato per darmi la notizia ufficiale della candidatura, ho pianto. Un pianto tra commozione, paura e carico di responsabilità”. Annamaria Dell’Aprovitola, 47 anni, una laurea in giurisprudenza, sindaca di Carinaro dal 2014 in quota Pd, proveniente dal Pci, in gioventù a Giugliano, dal 2000 in Consiglio a Carinaro, anche con incarichi assessoriali, così commenta la notizia della sua candidatura all’uninominale per la Camera ad Aversa. “Preso atto della notizia – spiega la sindaca – mi ha accolto e sorpreso l’entusiasmo dei cittadini. E’ grande il privilegio per la comunità di Carinaro. Sebbene sempre presenti come Pd in paese, con forti percentuali, da anni non avevamo questo tipo di riconoscimento. I carinaresi la considerano già una vittoria, anche se sono preoccupati perché pensano che in caso di elezione potrei lasciarli, ma non lo farò”.

Come nasce questa candidatura? “Nasce da un’esigenza di dare voce al territorio. Insieme ad altri sindaci ho sottoscritto un documento che mirava ad una rappresentanza radicata: un sindaco e non un candidato calato dall’alto, perché siamo convinti del fatto, e come negarlo, che soltanto un sindaco o chi amministra il territorio, anche consigliere e assessore, conosce veramente i problemi che attanagliano la propria zona e può essere d’aiuto. Dopo la firma di questo documento, qualche sindaco maschio ha dato la propria disponibilità, poi si è pensato al mio nome come quota rosa, anche se questo termine non mi garba. Sulle prime ho detto no, non me la sentivo, sto facendo il sindaco, sono al quarto anno, legata alla mia comunità. Una nomina che inorgoglisce, ma fa tremare i polsi. Da qui il mio no iniziale, mi tremano i polsi anche questa mattina”.

Come valuta le scelte effettuate per la composizione delle liste? “Credo che il Pd abbia schierato il top del partito in Terra di Lavoro. Caputo, Graziano e Sgambato sono garanzia per dar voce al territorio”.

Graziano e Caputo, appunto, ossia il dualismo del Pd in provincia di Caserta. Lei con chi sta? “Sebbene si dica che io sia sotto l’ala protettiva di Graziano, rispondo che da quando sono stato in politica sul territorio ho votato sia Caputo che Graziano. Sono i fatti che contano. Sia Nicola che Stefano hanno sempre avuto soddisfazioni sul nostro territorio, a Carinaro. Conosco questa dialettica tra i due, ma dopo la vittoria del Pd credo che la ricostruzione del Partito debba essere il primo obiettivo. Qualche errore è stato commesso, qualche personalismo lo pagheremo, ma spero che la campagna elettorale faccia superare questo dualismo. Noto che, comunque, quando dobbiamo andare alla carica ci siamo tutti e siamo uniti”.

Quali i suoi obiettivi per il territorio e come potrà esserle di aiuto, in caso di elezione, la sua esperienza di sindaco? “Come sindaco, e lo dico con orgoglio, posso portare un bagaglio di buona amministrazione. Abbiamo dato vita all’isola ecologica e stabilizzato 8 lsu, dopo due amministrazioni che si erano accartocciate su questi temi. Guido un Comune con conti in regola e non ho perso pezzi. Per quanto riguarda gli obiettivi, come non pensare al lavoro e alla tutela ambientale. Il governo centrale non può non tenerne conto, le singole amministrazioni comunali non possono molto senza il suo intervento”.

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