Cesa, caso stalking: perquisizione in casa della compagna del sindaco Guida

di Nicola Rosselli

Aversa – Perquisizione nell’abitazione della nuova compagna del sindaco di Cesa Enzo Guida. Nuovi sviluppi nell’ambito della vicenda che vede indagato il primo cittadino cesano per stalking e diffamazione nei confronti della moglie, dopo che a quest’ultimo era stato sequestrato il proprio cellulare e il computer che utilizzava sulla casa comunale.

I carabinieri del reparto territoriale di Aversa, coordinati dal colonnello Antonio Forte, su ordine dei magistrati della Procura di Napoli Nord che indagano sulla vicenda, hanno, infatti, eseguito una perquisizione in casa di Erika Alma, attualmente consigliera comunale del Partito Democratico e sino allo scorso anno presidente del Consiglio comunale, quando si dimise proprio per evitare strumentalizzazioni a causa del suo rapporto con il sindaco Guida. Massimo il riserbo degli investigatori, ma da quanto si è appreso, i militari avrebbero portato via un computer in uso all’esponente politica Dem.

Sulla vicenda da registrare, dopo una nota del Pd (partito al quale appartiene anche il primo cittadino), un intervento dall’opposizione di ‘Cesa c’è’. Nello specifico, il gruppo consiliare di ‘Cesa C’è’ (rappresentato in aula da Ernesto Ferrante e Carmine Alma) e i dirigenti di ‘Cesa C’è’ (Domenico Toscano, Salvatore Borzacchiello, Luigi Romeo, Marco Marrandino, Salvatore Guarino ed Eugenio Oliva) che  “ritengono questa squallida vicenda di stalking ed atti persecutori, gravemente lesiva dell’immagine di Cesa e dei suoi cittadini, esprimono solidarietà a chi ha dovuto subire tali azioni e pensano, senza se e senza ma, che occorra un atto vero di dignità e di rispetto verso il paese e le sue Istituzioni. Per noi le poltrone valgono zero rispetto al buon nome di un paese. Ve lo chiediamo di nuovo, pubblicamente: fate un passo indietro. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

Insomma, un chiaro invito al sindaco a dimettersi. “L’autosospensione di Guida ‘per tutelare l’immagine del partito e per rispetto nei confronti dei suoi iscritti’, – continua la nota – è un atto tatticamente astuto ma interno al Pd. Ma all’immagine di Cesa, dell’intero Consiglio comunale e dei cittadini che non sono iscritti o simpatizzanti del Pd, la segreteria e il direttivo del Pd, quest’ultimo ci pensa o no?”. “La dignità di un’intera comunità – conclude Cesa c’è – vale molto di più degli equilibri di poltrone e di potere interni al Pd. Le perquisizioni hanno riguardato gli uffici comunali che non sono di proprietà del Pd e sui giornali è finito un intero paese che si chiama Cesa, non segreteria e direttivo Pd. Guida non è un privato cittadino ma il sindaco di Cesa e l’esponente di punta di un’amministrazione comunale”.

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