Abbiamo letto con interesse il comunicato della Segreteria e del Direttivo del Pd di Cesa. Ne prevedevamo i toni e l’ostinato attaccamento alle poltrone e gli stipendi spacciato per “garantismo” ma la realtà ha superato la nostra immaginazione. Trattandosi di “carte conosciute”, ribadiamo con estrema chiarezza quanto già scritto: se gli “incresciosi fatti” (parole vostre) che vedono coinvolti un iscritto e il sindaco del Pd avessero riguardato noi o altri, si sarebbero sprecate scarpe rosse, “questioni morali” e sceneggiate dentro e fuori il Comune. Evitiamo di prenderci in giro.
L’autosospensione di Guida “per tutelare l’immagine del partito e per rispetto nei confronti dei suoi iscritti”, è un atto tatticamente astuto ma interno al Pd. Roba tra voi e voi, per essere chiari. Ma all’immagine di Cesa, dell’intero Consiglio comunale e dei cittadini che non sono iscritti o simpatizzanti del Pd, la Segreteria e il Direttivo del Pd, ci pensano o no? La dignità di un’intera comunità, a nostro avviso, vale molto di più degli equilibri di poltrone e di potere interni al Pd.
Le perquisizioni hanno riguardato gli uffici comunali che non sono di proprietà del Pd e sui giornali è finito un intero paese che si chiama Cesa, non Segreteria e Direttivo Pd. Guida non è un privato cittadino ma il sindaco di Cesa e l’esponente di punta di un’amministrazione comunale. Quella che voi chiamate “ammuina” è coraggio, indignazione, libertà di espressione. E’ la voce rabbiosa di chi prova disgusto per l’omertà, i silenzi furbeschi e gli interessi di bottega.
Lasciate perdere i calcoli elettorali. Quelli non interessano a “Cesa C’è”, anche perché al momento ci sono questioni più serie di qualche voto. Quando arriverà il momento, in campagna elettorale ci ritroveremo contro e i cittadini potranno scegliere liberamente sulla base di valutazioni squisitamente politiche. Probabilmente ci saranno sfuggiti, ma non abbiamo letto di attestati pubblici di solidarietà della Segreteria del Pd o del suo Direttivo alla donna vittima principale dei fatti contestati, dei quali si è auto-incolpato un iscritto del Pd. E non abbiamo notizie di provvedimenti della Segreteria e del Direttivo nei confronti del padre del sindaco. Anche in questo caso il Pd attenderà un atto spontaneo dell’interessato?
Detto questo, confidiamo anche noi nell’operato dei giudici, a cui spetterà far luce sull’intera vicenda, ed attendiamo il Riesame per chiedere o meno le dimissioni del sindaco Guida. Ci saremmo aspettati un atto pubblico di responsabilità da parte degli esponenti in Giunta del Partito Democratico. La Segreteria e il Direttivo del Pd hanno preso pubblicamente posizione a difesa di Guida. Gli assessori Dell’Omo e Marrandino e il presidente del Consiglio Mangiacapra, che cosa pensano di tutto ciò? E’ anche per loro una questione esclusivamente personale e familiare utilizzata da noi come strumento di “battaglia politica”?
Vi facilitiamo il compito, mettendoci noi per primi nomi e cognomi e firmando quello che diciamo. Il gruppo consiliare di Cesa C’è (rappresentato in aula da Ernesto Ferrante e Carmine Alma) e i dirigenti di Cesa C’è (Domenico Toscano, Salvatore Borzacchiello, Luigi Romeo, Marco Marrandino, Salvatore Guarino ed Eugenio Oliva), ritengono questa squallida vicenda di stalking ed atti persecutori, gravemente lesiva dell’immagine di Cesa e dei suoi cittadini (uomini e donne, vecchi, giovani e bambini), esprimono solidarietà a chi ha dovuto subire tali schifezze e pensano senza se e senza ma che occorra un atto vero di dignità e di rispetto verso il paese e le sue Istituzioni, all’interno delle quali Cesa C’è è presente grazie alla legittimazione popolare ottenuta. Per noi le poltrone valgono zero rispetto al buon nome di un paese. Ve lo chiediamo di nuovo, pubblicamente: fate un passo indietro. Noi siamo pronti a fare la nostra parte.
Cesa C’è