Aversa – Si complica l’emergenza che l’8 gennaio ha interessato il plesso Sant’Agostino del Secondo Circolo Didattico dove, a causa del crollo di intonaco in alcune aule a piano terra ed al primo piano, sono intervenuti i Vigili del fuoco imponendo, dopo la verifica dello stabile, la chiusura del plesso fino ad espletamento dei lavori che sarebbero stati necessari per riportare l’edificio in sicurezza.
Per garantire a tutti il diritto allo studio, il consiglio d’istituto ha disposto il doppio turno che, inizialmente, avrebbe dovuto interessare solo gli allievi frequentanti il plesso Sant’Agostino che avrebbero fruito delle aule della sede centrale di via De Chiara sempre in orario pomeridiano, ma che, poi, considerando che i tempi necessari al ripristino dell’integrità del Sant’Agostino sembrano lunghi, interesserà gli allievi di entrambi i plessi, prevedendo per ogni classe due settimane in orario mattutino ed una in orario pomeridiano, con l’ora di lezione ridotta da 60 a 50 minuti, un danno per tutti per in termini di offerta formativa.
Una scelta obbligata che, però, ha scatenato la protesta dei genitori degli allievi dei due plessi, avviando una sorta di guerra tra poveri. Da un lato, quelli i cui figli frequentano la sede centrale affermano di “avere già dato” sopportando, per due mesi, doppi turni e rotazioni quando è stato necessario riparare il tetto dell’edificio di via De Chiara, danneggiato dal nubifragio dello scorso settembre e dalle successive piogge, senza intaccare l’orario scolastico degli allievi del Sant’Agostino. Dall’altro i genitori degli studenti frequentanti il Sant’Agostino non ci stanno a portare i figli presso la sede centrale in orario pomeridiano. Una condizione quest’ultima rifiutata anche dai genitori dei ragazzi che frequentano la sede centrale.
A creare ulteriore tensione è stato l’impegno preso l’8 gennaio, nei minuti immediatamente successivi al controllo dei Vigili del fuoco, dal sindaco De Cristofaro dalle telecamere di Pupia, di risolvere la situazione in uno, massimo due mesi, consegnando alla dirigente scolastica addirittura una sede scolastica nuova. In realtà le cose non stanno così.
Al di là delle buone intenzioni dell’Amministrazione e dell’impegno profuso dall’assessore alla Pubblica istruzione ed edilizia scolastica, Emilio Caterino, è ancora tutto in alto mare e se una sede nuova ci sarà, di certo non accadrà nell’anno scolastico in corso ma, forse, nel prossimo perché l’Ente locale non ha, al momento, a disposizione locali alternativi, immediatamente idonei ad ospitare una intera scuola o semplicemente i 250 alunni del Sant’Agostino. “Purtroppo i lavori non sono ancora iniziati e l’amministrazione non può eseguirli in danno sia perché la Curia si è impegnata a farli, sia perché ancora non abbiamo la relazione tecnica che ci informi dell’entità del danno, cosicché è impossibile quantificare il tempo necessario ai lavori”, afferma l’assessore.
Dunque, la situazione è in alto mare, l’unica cosa certa è che l’Amministrazione intende lasciare i locali che ospitano il plesso per le condizioni di promiscuità esistenti tra la scuola comunale, la Caritas diocesana e la scuola privata ospitate nello stesso edificio. Intanto, sembra essere concreta la voce di un interesse dell’Ente locale per l’ormai vuoto edificio delle suore delle Ancelle di via Drengot che sarebbe oggetto di una prossima ispezione, finalizzata a valutare la fattibilità del trasferimento del Sant’Agostino. Se dovesse andare in porto l’idea comunque sarebbe attuabile nel prossimo anno scolastico.