Aversa – Azzerare l’arretrato al Giudice di Pace del Circondario di Napoli Nord entro 8/12 mesi. Questo l’obiettivo del piano messo in atto dalla presidente del tribunale aversano, Elisabetta Garzo, che prevede l’utilizzo di cinque unità amministrative nell’ambito di un progetto di lavoro straordinario. “Dopo diversi incontri avuti presso il Tribunale di Napoli Nord con la presidente Garzo e con i dirigenti amministrativi Iappelli e Minerva, presenti il consigliere Gianluca Lauro, e rappresentati dell’ufficio di presidenza del COA, nonché incontro avuto presso la Corte di Appello di Napoli, presenti sempre le stesse persone, il presidente della Corte, De Carolis, ed il dirigente amministrativo della Corte, – ha dichiarato l’avvocato Nicola Di Foggia (nella foto) – si è usciti finalmente fuori dal tunnel”.
L’enorme arretrato delle cause civili, sia per quelle iscritte a ruolo nel 2016 che nel 2017, così come l’arretrato nella pubblicazione dei provvedimenti giudiziari (sentenze in particolare), aggravata ulteriormente dall’arrivo di ben oltre 1000 altre sentenze da pubblicare allegate ai fascicoli restituiti dalla Procura della Repubblica di Roma che li aveva sequestrati nel luglio del 2004, considerato che l’informatizzazione non ha portato benefici, visto l’esiguo personale applicato all’ufficio del Gdp, ha fatto sì che le sollecitazioni, proteste e proposte degli operatori fossero accolte e messe in atto. L’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord in Aversa, Ufficio Circondariale e capofila, così come tutti gli altri presenti nel circondario, alla luce della recente riforma della Magistratura Onoraria del maggio 2017, ormai è da considerare un’articolazione del Tribunale stesso, poiché diretto, organizzato e presieduto dal Presidente del Tribunale o da suoi magistrati delegati.
“Conseguentemente, – ha spiegato Di Foggia – il Tribunale non può attendere la manna dal cielo, ma deve organizzare il lavoro ed i propri uffici. Questo quanto il sottoscritto ed il consigliere Lauro hanno sempre sottolineato in ogni occasione di incontro tra le parti. La situazione, con l’arrivo dei fascicoli restituiti da Roma, rischiava di portare al collasso definitivo l’ufficio giudiziario, con la totale mortificazione dei diritti dei cittadini che attendono da anni giustizia e per i difensori che vedono i propri compensi ed il proprio lavoro vanificato”.
La situazione dell’Ufficio del Giudice di Pace Circondariale di Napoli Nord, infatti, risultava essere paradossale si si tiene mente al fatto della celerità della risposta di giustizia al quale istituzionalmente il Gdp è chiamato. Così, anche dopo la sollecitazione ministeriale, la presidente Garzo ha dato seguito alla soluzione prospettata, che a conti fatti, una volta posta in esecuzione, si stima nel giro massimo di 8-12 mesi dovrebbe consentire all’Ufficio di azzerare completamente l’arretrato.