Lutto nell’antimafia: è morto il giudice Ferdinando Imposimato

di Redazione

E’ morto questa mattina al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 81 anni, Ferdinando Imposimato. Era nato a Maddaloni (Caserta) il 9 aprile 1936. Magistrato, fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo, come quello per il caso del rapimento di Aldo Moro e dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II nel 1981, dell’omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione.

Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato. Nel 2013 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica.

Nel 1983 suo fratello Franco, sindacalista della Cgil, fu ucciso dalla camorra, con la complicità della banda della Magliana di Roma e della mafia siciliana. Una vendetta trasversale per colpire proprio il fratello Ferdinando, che stava indagando sull’associazione criminale della Capitale e che aveva depositato le prime due sentenze sull’omicidio dell’ex primo ministro Aldo Moro.

“Con Ferdinando Imposimato non sparisce soltanto un magistrato integerrimo e un grande giurista. Ma va via anche una persona splendida, di grande umanità e sensibilità. Per tutto il M5s sono momenti di enorme dolore, perché Imposimato ha rappresentato una luce vivida, una guida sicura sul percorso che abbiamo da anni intrapreso nella lotta alla corruzione, al malaffare e alle mafie. Esprimiamo il nostro cordoglio più profondo e la vicinanza ai suoi familiari”. E’ quanto si legge in una nota del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle.

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