Matrimonio alla Reggia di Caserta: la foto che indigna il web

di Redazione

Non solo polemiche legate all’utilizzo della Reggia di Caserta come location a pagamento di un matrimonio. A gettare benzina sul fuoco ora è una foto, che sta facendo il giro del web, di un addetto all’allestimento della festa nuziale che “sale”, letteralmente, su uno dei leoni di marmo del celebre scalone del monumento vanvitelliano per sistemare dei fiori. A pubblicarla è stata la deputata del Pd Camilla Sgambato: “Laicamente e senza pregiudizio alcuno. Lo giuro. Mi sembrava buona l’idea di risorse economiche per il sito, derivanti da una festa che comunque sarebbe avvenuta in orario di chiusura e in sale dove negli anni già ci sono state cene e feste varie. E poi sono tutti d’accordo. Arrivano soldi. Queste feste si fanno di routine e si fanno all’estero. Servono a valorizzare i nostri beni culturali. Perfetto. Poi, però, nel vedere le foto, ho cominciato ad avere qualche dubbio”.

A quel punto la parlamentare casertana fa alcune considerazioni: “Forse sarebbe stato meglio risparmiare alla Reggia questo ruolo di testimonial nel mondo del kitsch senza ritegno, del lusso sbattuto in faccia al mondo, senza limiti, senza un minimo di sobrietà e di eleganza. Perché la bellezza e la cultura hanno un valore profondamente etico e democratico. E non può passare il messaggio che c’è chi può e chi non può”. “Non avrei voluto mai vedere la foto dell’allestitore che sale sui leoni dello scalone. Come faremo a dire ai bambini che non si fa? Anche questa foto farà il giro del mondo e dubito faremo bella figura”. “Assisteremo negli anni al fallimento di tutti quegli imprenditori che hanno investito in location importanti per cerimonie e che danno lavoro a migliaia di persone, se d’ora in avanti tutti vorranno sposarsi o celebrare i diciotto anni o perché no? La prima comunione nei musei, alla Reggia, a San Leucio, a Carditello e negli altri siti d’arte? Ci avete pensato? Se questo è il prezzo da pagare per avere un po’ di soldi in più per i nostri beni culturali, non so se davvero ne valga la pena”.

Sulle polemiche è intervenuto il direttore della Reggia, Mauro Felicori: “Fin da bambino, e ancora oggi, quando vedo una chiesa aperta, entro e mi godo il silenzio e la bellezza di questi spazi alti, da quando vivo al Sud trovo spesso le chiese piene di fiori preparati per una cerimonia, e mi esaltano i profumi, i colori, l’attesa che già si percepisce di una gioia collettiva; ecco perché ho autorizzato l’infiorata dello Scalone in occasione del recente matrimonio, ho pensato che non dispiacesse ai visitatori, anzi; per il resto la festa non si è svolta negli appartamenti museali, ma negli spazi destinati agli eventi, come tanti altri congressi che nessuno ha notato”.

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