Il sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Dell’Aversana ed il parroco Don Umberto D’Alia sulla scorta di quanto già fatto per il recupero della Cappella del Purgatorio del cimitero comunale hanno pensato d’intesa con l’assessore al cimitero Caterina Tizzano di convocare una nuova assemblea presso la sala convegni del Palazzo Ducale per Giovedì 1 febbraio, alle ore 19. Per questo motivo è stata invita una missiva scritta a tutti gli assegnatari dei loculi con la quale si sollecita una loro iniziativa per mettersi insieme in forma condominiale ed attivare i lavori edili di ristrutturazione per rendere di agibile la struttura che si trova in condizioni fatiscenti e prossima ad un probabile crollo.
“Ho emesso un apposito avviso con cui si è disposta la chiusura della stessa a causa delle infiltrazioni d’acqua nel tetto – dichiara il sindaco Giuseppe Dell’Aversana – e per evitare danni a cose e persone è stato recintato anche lo spazio circostante per impedire il transito. Occorre che gli assegnatari dei loculi si attivino per quanto di loro competenza. Non possono restare fermi, la competenza è loro”.
Assessore e sindaco dunque hanno convocato questa assemblea perché la Cappella del Purgatorio non è di proprietà del comune né di proprietà della curia vescovile o della parrocchia, e l’intervento di ristrutturazione è compito degli assegnatari dei loculi. “Vista la necessità di intervenire in forma condominiale da parte dei 170 assegnatari dei loculi, abbiamo ritenuto di avviare una serie di riunioni con tutti loro – dichiara l’assessore al Cimitero Caterina Tizzano – ed abbiamo anche una stima di massima dei lavori a farsi. Nell’assemblea di giovedì 1 febbraio 2018, presso la sala convegni del Palazzo Ducale in piazza Umberto I vogliamo concretizzare la costituzione di un comitato per facilitare l’avvio dei lavori”.
Gli amministratori con la nota inviata a tutti gli assegnatari dei loculi della Cappella, li invitano a partecipare tutti a questa assemblea per costituire un comitato per il recupero della Cappella attraverso una raccolta fondi, valutando anche la possibilità di incamerare soldi attraverso la vendita di quei i loculi per i quali non risulta alcun proprietario reperibile.