Apple ha comunicato in una nota che le falle riscontrate sui microprocessori, ribattezzate “Meltdown” e “Spectre”, colpiscono “tutti i dispositivi Mac e iOS”, ma al momento “non è possibile sapere quale impatto causi sugli utenti”. Il colosso di Cupertino ha ammesso un rischio generale, che riguarderebbe milioni di apparecchi: dai pc ai tablet fino agli smartphone. Tutti sarebbero esposti alle due falle nei microchip, di cui è stata rivelata ieri l’esistenza. Nella sua nota, l’azienda californiana spiega di essere al lavoro per rilasciare “nei prossimi giorni” un aggiornamento del browser Safari che dovrebbe risolvere il problema legato a “Spectre”.
Secondo quanto comunicato, gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo per pc Mac (10.13.2), Apple Tv (tvOS 11.2), iPhone e iPad (iOS 11.2) proteggono gli utenti dalla falla nella sua versione “Meltdown” e non rallentano i dispositivi. Questo malfunzionamento non ha invece effetti sull’Apple Watch. Tutti quanti i dispositivi Apple sono attualmente vulnerabili a “Spectre” tramite il codice che può essere eseguito nei browser web. Ecco perché verrà rilasciata la “patch” correttiva. Apple ha ricordato che qualsiasi software va scaricato soltanto da fonti sicure, come l’App Store.
Nella giornata di ieri sono state annunciate le falle di sicurezza nei processori delle principali aziende produttrici dei chip: Intel, Arm e Amd. Virtualmente sarebbero a rischio tutti i computer e i dispositivi mobili prodotti negli ultimi anni. La grave falla ha due varianti: “Meltdown” è la tipologia che riguarda solo i microprocessori fabbricati da Intel, mentre “Spectre” coinvolge oltre a Intel anche Arm e Amd. Entrambe sono state scoperte dal team dei ricercatori del Google Project Zero. Google ha assicurato che gli utenti di telefoni col sistema operativo Android prodotto dalla casa di Mountain View – oltre l’80% del mercato globale – sono protetti se dispongono degli ultimi aggiornamenti di sicurezza.
Secondo quanto rivela il Financial Times, le falle potrebbero essere sfruttate dagli hacker per introdursi nei sistemi criptati dei big dell’high tech e ottenere informazioni riservate come password e un certo numero di dati sensibili. Secondo gli esperti si tratta del problema di vulnerabilità “più grave di questi ultimi anni”.