Gricignano – Un notevole e meritato successo ha riscosso l’iniziativa scolastica, davvero interessante, che si è svolta su un tema di grande attualità “Bullismo e Cyberbullismo: interventi mirati di prevenzione e contrasto, azioni e strategie educative”, nella sala teatro della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Pascoli”. Promosso dallo staff dirigenziale e dalla docente responsabile del progetto “Cultura della Legalità”, Maria D’Angelo, sotto la costante supervisione del preside dell’istituto comprensivo “Santagata” di Gricignano, Gennaro Caiazzo, nell’ambito del percorso progettuale “Cultura della Legalità”, l’evento è stato dedicato a tutti i ragazzi e studenti vittime di bullismo, come Emanuele Di Caterino, il 15enne di San Cipriano d’Aversa ucciso nel 2013 ad Aversa da un 17enne, ed ha visto la partecipazione di tanti qualificati relatori, in rappresentanza di diversi ambiti della comunità politica, sociale e istituzionale.
Numerosi gli ospiti intervenuti, che hanno offerto stimolanti testimonianze agli alunni e al tutto il personale scolastico alla manifestazione, nel contempo culturale e formativa: il sindaco di Gricignano, Andrea Moretti; Vincenzo Viglione, consigliere regionale; l’ispettore della Polizia di Stato, Raffaele Persico, con gli assistenti capo Francesco Gatta, esperto in reati minorili informatici, e Giuseppe Picca, in rappresentanza del commissariato di Aversa, retto dal dirigente – vicequestore Paolo Iodice; la signora Amalia Iorio, madre di Emanuele Di Caterino; l’assessore comunale all’Istruzione, Attilio Guida; il comandante della Polizia Municipale, Giovanni Di Luise, con l’assistente Raffaele Silvestri; il presidente del Consiglio d’Istituto, Vincenzo Santagata; la docente dell’istituto comprensivo di San Cipriano d’Aversa, Raffaella Di Puorto; rappresentanti dei genitori.
Il convegno è stato aperto dal preside Caiazzo, che, dopo aver portato i saluti e i ringraziamenti a tutte le autorità intervenute, ha illustrato le finalità dell’incontro, sottolineando il lavoro sinergico e di collaborazione messo in atto da tutto il personale docente, con il supporto dei collaboratori scolastici, sebbene il fenomeno non sia discernibile nell’istituto. Poi si è complimentato con gli alunni e tutti i docenti per il lavoro svolto sul piano educativo-didattico, soffermandosi sugli articolati percorsi innovativi che l’Istituto porta avanti a livello triennale nell’ambito della “Cultura della Legalità” e delle attività formative rivolta alle situazioni di svantaggio e disagio, particolarmente diffuse nell’Istituto, attraverso mirati e organici percorsi educativi: attività progettuali, programmazione e attuazione di progetti Pon e Por Fse per i ragazzi in situazioni di disagio e rischi di dispersione, con moduli rivolti anche ai genitori, visite istituzionali, valorizzazione delle competenze di cittadinanza e alunni meritevoli, potenziamento e sviluppo delle abilità/ attitudini/esperienze artistico-musicali, operative e sportive.
A seguire, ha preso la parola la professoressa Maria D’Angelo, referente del percorso progettuale, che ha voluto rammentare le attività svolte e l’impegno dei docenti e di coloro i quali hanno collaborato per la riuscita dell’evento, in particolare Pietra De Michele, collaboratrice del dirigente, Enzo Anoldo, che ha coordinato l’evento, Filomena De Luise, referente del “Bullismo e Cyberbullismo”, Francesco Villano, funzione strumentale, Antonietta Santabarbara, referente di progettazione e di quanti hanno sviluppato nelle classi attività e percorsi laboratoriali sull’importante tematica. Presenti all’iniziativa anche gli alunni della classe Quinta E della scuola primaria, accompagnati dalle insegnanti Rosa Pellegrino e Maria Paola Coppola, dalla stessa referente di progetto per la scuola dell’infanzia e primaria, insegnante Pietra Barbato.
Sono stati proprio i bambini della primaria a dare avvio ai percorsi didattici, attraverso l’illustrazione dei cartelloni e lavori svolti, seguiti dalle scolaresche della secondaria di primo grado, finalizzati a far riflettere gli alunni sulla problematica, creando una discussione, che si è rivelata molto coinvolgente, e in alcuni momenti emozionante, mediante l’articolazione di un dibattito a più voci a confronto (istituzioni scolastiche, Enti locali, classe politica, famiglie, forze dell’ordine), che le scolaresche hanno apprezzato. Gli interventi dei relatori sono stati intervallati da momenti fortemente didattici, con la presentazione e l’illustrazione dei lavori prodotti e riflessioni sulle diverse sfaccettature della tematica, anche se la signora Iorio ha manifestato alcuni accenti critici verso alcuni organi preposti, per la mancanza di certezza delle sanzioni ai responsabili.
Pertanto, il fenomeno è stato approfondito in maniera trasversale, secondo aspetti fortemente interconnessi, grazie ai contributi offerti dai relatori. Sebbene con accenti differenti, tutti hanno posto l’accento sull’importanza di percorsi formativi messi in campo dalle istituzioni scolastiche per prevenire casi, prima dapprima isolati, poi sempre più rischiosi, ai quali occorre porre una ferma opposizione; sulla crisi delle relazioni amicali e di modelli familiari nella società caratterizzata da tecnologie multimediali e crisi di valori, mancanza di dialogo in presenza di una forte “pericolosità virtuale”; sulla rilevanza dell’azione dei docenti e personale Ata nell’accogliere i primi segnali di disorientamento da parte delle vittime, ma, in presenza di casi di bullismo, parallelamente agli interventi formativi, sarebbe auspicabile il controllo delle forze dell’ordine e della giustizia, alla luce anche della drammatica testimonianza portata dalla signora Iorio sulla tragica esperienza del figlio Emanuele, per questo va prodigandosi per approfondire il problema, attraverso anche la costituzione di un’associazione per prevenire il fenomeno e ancora oggi in attesa di giustizia, tra gli applausi degli alunni.
Molto efficaci sono risultate le proiezioni, a cura dei rappresentanti della Polizia di Stato, di cartoni animati e video sul bullismo e cyberbullismo, sui pericoli della rete e delle relazioni virtuali, soprattutto per i bambini e gli adolescenti, sul rispetto delle diversità e dei più “deboli”, che hanno poi commentato con il diretto coinvolgimento degli allievi. Il sindaco Moretti, nel suo intervento, dopo aver evidenziato la fattiva collaborazione tra Ente locale e dirigenza scolastica per la formazione delle nuove generazioni della cittadina, grazie anche alla stipula di un protocollo di intesa con l’assegnazione di fondi specifici, ha messo in risalto la scarsa presenza del bullismo nella cittadina e nell’istituto scolastico, riscontrando, in linea di massima, un’incidenza molto marginale rispetto a quella rilevata negli anni addietro e/o nei Comuni viciniori, e occorre proseguire in modo concorde nel lavoro, utilizzando tutte le opportune strategie, per prevenire il fenomeno e difendere i bambini.
Dai toni, particolarmente affettuosi, con le scolaresche, è stato l’intervento del consigliere regionale Viglione, che ha sollecitato tutti gli alunni a curare di più i rapporti interpersonali e di amicizia, la semplicità di alcuni giochi tradizionali, ritornando a vivere la bellezza della loro età nei contesti ambientali, anziché virtuali, riprendendo le tradizioni, le memorie, i giochi, il folclore, evitando, per quanto possibile, il continuo uso del telefonino, a volte semplicemente inutile e anche rischioso per la salute, comunque ridurne notevolmente l’utilizzo per trovare tempo da dedicare allo sport e lettura.
A conclusione, è stata presentata da D’Angelo e Di Luise la proposta di porre una cassetta nella sala, in cui gli alunni potranno lasciare eventuali messaggi, riguardanti segnali di bullismo nella comunità scolastica o cittadina, anche a danno di compagni, in forma anonima. Si provvederà ad aprire la cassetta a livello settimanale e leggere i messaggi più indicativi, con discussione nei Consigli di classe. La manifestazione, dopo le parole di ringraziamento del dirigente scolastico agli alunni, ai docenti e personale Ata, la gratitudine, sia sul piano personale che istituzionale, agli illustri relatori per la loro adesione, per una bella lezione di cultura e legalità, si è conclusa tra gli applausi con una dedica al giovane Emanuele, mediante l’esecuzione della canzone di Eros Ramazzotti “Un angelo disteso al sole”, il suo brano musicale preferito.
Durante l’intera mattinata si è registrata in sala un’atmosfera composta, un vivo interesse degli alunni, quasi esemplare, alla luce dell’importanza del tema e anche per rispetto nei confronti di Emanuele e della madre, in un clima di commozione, per il pianto di alcuni alunni e della mamma, che ha ringraziato tutti per la partecipazione all’iniziativa.
inviato da Carlo Achille Caiazzo
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