Aversa – Profonda indignazione quella suscitata dal servizio de Le Iene, andato in onda su Italia 1 il 14 febbraio scorso, sulla 13enne che sarebbe stata “esorcizzata” da un sacerdote di Casapesenna (guarda video e articolo). All’indomani della messa in onda del servizio, il vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, ha sospeso dal ministero sacerdotale, per la durata di un anno, don Michele Barone, annunciando il provvedimento attraverso un comunicato stampa (leggi il decreto). Ciò mentre la Procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta sulla vicenda (leggi qui).
Nella nota, tra l’altro, viene sottolineato, che nel servizio de Le Iene non sarebbe stata riportata integralmente l’intervista fatta al vescovo Spinillo (in cui lui suggerirebbe alla sorella della 13enne di ritirare la denuncia contro il parroco, ndr.) ma sarebbero stati evidenziati solo alcuni passaggi, dando così, secondo la Curia, un’informazione approssimativa e sbagliata della vicenda che invece, da tempo, sarebbe stata all’attenzione del pastore.
Da qui la necessità di fare chiarezza, soprattutto in ordine all’atteggiamento del vescovo Spinillo, che ha concesso a Pupia un’intervista-video (IL VIDEO IN ALTO).
Spinillo, innanzitutto, chiarisce che don Michele Barone non era autorizzato ad esercitare esorcismi. L’unico sacerdote autorizzato nella Diocesi di Aversa è don Carlo Aversano. Dopo aver spiegato in cosa consiste l’esorcismo, il vescovo ritiene che la ragazzina non abbia subito violenze ma che comunque il suo percorso deve essere accompagnato sì dalla preghiera ma anche da cure mediche. Poi chiarisce, ancora una volta, che lui, al momento dell’intervista, era già al corrente della situazione, e se ne stava interessando, e che il suo suggerimento di ritirare la denuncia non era legato alla volontà di insabbiare la vicenda ma un tentativo di riconciliazione. E quando gli si chiede perché sia giunta solo oggi, dopo il servizio de Le Iene, la sospensione del sacerdote, Spinillo risponde: “Il sacerdote era già stato più volte richiamato e il provvedimento sarebbe stato adottato presto. Tuttavia, dato il clamore suscitato dal servizio, che comunque ci ha consegnato altre prove, l’iter è stato accelerato”. Questo e altro nella video-intervista.