Aversa – Abusi sessuali all’interno del seminario vescovile di Aversa negli anni ’90. A rendere pubblica la notizia, “Il Mattino”, con un articolo a firma di Franca Giansoldati, nelle pagine nazionali del quotidiano napoletano, avente quale partenza proprio Città del Vaticano. Illustrando alcuni casi di abusi avvenuti a Napoli, la collega aggiunge: “Nello studio dell’avvocato Carlo Grezio, che difende un 38enne aversano, sono arrivate altre carte, documentazioni di persone che dopo avere letto l’inchiesta del Mattino lo hanno contattato chiedendo l’anonimato ma mettendo nelle sue mani certificati, lettere, persino una supplica al Papa, in questo caso Papa Ratzinger visto che la denuncia fu inoltrata in Vaticano nel 2010 dalla città di Aversa. Se la giustizia canonica non funziona, se nemmeno il Papa o il Vaticano rispondono alle vittime, allora sarà la giustizia civile a farlo”. “Questo è un caso che mi è appena arrivato. Sto ancora leggendo le carte”.
A corredo – si legge su Il Mattino – ci sono referti medici, la risposta protocollata della Congregazione della Fede che assicura di avere ricevuto il plico con la denuncia e la copia della lettera inviata nel 2010 a Papa Benedetto XVI. La vittima stavolta è un uomo di 38 anni, originario di Aversa, che dal 1992 al 1999 ha frequentato il seminario arcivescovile. All’età di 13 anni avrebbe subito gli abusi di un religioso che insegnava nella struttura. Per costringerlo ad avere rapporti lo chiudeva in una specie di sgabuzzino. I documenti riportano nel dettaglio fatti, circostanze, testimoni. C’è poco margine per la fantasia.
“Il caso di Ponticelli ha scoperchiato un verminaio”, scuote la testa l’avvocato, che non si capacita di tanta desolazione. Naturalmente nessuno vuole sentire la parola ‘insabbiamento’. Tuttavia alla vittima di Aversa non è mai arrivata nessuna risposta dal Papa di allora, come se la sua vicenda fosse finita in un buco nero, inghiottita e sepolta per sempre”.
Sul caso abbiamo contattato l’attuale vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, per conoscere il suo parere. La vicenda è molto lontana dalla sua presenza nella città normanna, per cui il Pastore aversano, attraverso l’ufficio stampa diocesano, ha fatto sapere che, al momento, non ha elementi per rilasciare dichiarazioni e sta cercando di capire meglio la situazione che è oggetto dell’articolo in questione.