Cesa – “Non ho alcun commento da fare”. Queste le parole del sindaco di Cesa Enzo Guida, dopo che il tribunale del Riesame ha confermato l’applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dall’ex moglie per il reato di atti persecutori in concorso con il padre che si è visto confermare anche lui lo stesso provvedimento. Il genitore, da quanto si è appreso in precedenza, si sarebbe addossato tutte le colpe. “Vorrei solo essere lasciato tranquillo”, ha concluso il primo cittadino cesano, che non sta passando un momento tranquillo anche dal punto di vista politico, tanto si è dovuto autosospendere dal suo partito, il Pd, mentre giovedì è in programma anche una mozione di sfiducia in Consiglio nei suoi confronti.
La vicenda si trascina da oltre un anno, dopo che Guida si è separato dall’ex consorte, nel luglio 2016. Da allora è iniziata una battaglia legale che ha coinvolto i due figli minori della coppia, affidati alla madre ma sotto monitoraggio costante dei servizi sociali.
Il sindaco è stato accusato dall’ex moglie di aver organizzato, attraverso lettere anonime e post su Facebook mediante falsi profili, una campagna diffamatoria contro di lei e il nuovo presunto compagno (che non c’è ed in questo senso è partita anche la querela per diffamazione). Guida ha invece denunciato l’ex moglie, ma anche la madre e la sorella di lei, per commenti che lo riguardavano pubblicati sul social e ritenuti diffamatori.
Una vicenda che sarebbe tutta privata se non fosse per il fatto che tutti i protagonisti di questa vicenda sono in gran parte personaggi pubblici e che le indagini hanno portato a perquisizioni anche nella casa comunale e l’abitazione di una consigliera comunale che, successivamente, si è dimessa.