Nuovo colpo di scena nella telenovela politico-sentimentale di Cesa. Erika Alma, compagna del sindaco Enzo Guida (destinatario della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall’ex moglie), ex componente della maggioranza di ‘Primavera Cesana’, iscritta al Partito democratico, è stata iscritta nel registro degli indagati nell’ambito del procedimento che vede indagati anche il primo cittadino e il padre di quest’ultimo, davanti alla procura di Napoli Nord.
La notizia è stata confermata dal legale della donna, l’avvocato Giuseppe Stellato, che ha parlato di una fase embrionale delle indagini che si sarebbero orientate anche verso la Alma, indagata per concorso, a seguito di non meglio precisati rilievi dattiloscopici. Alma, dopo essersi dimessa lo scorso anno da presidente del Consiglio comunale, aveva protocollato, una decina di giorni fa, le proprie dimissioni anche da consigliere comunale “per motivi strettamente di lavoro”. Decisione che avrebbe avuto in animo da tempo non riuscendo a conciliare l’attività politica con quella professionale. Nessun motivo personale, ma solo lavorativo, ha ribadito l’oramai ex consigliera comunale. Questa precisazione, però, non ha cancellato del tutto le voci di dimissioni giunte a seguito delle vicende giudiziarie che hanno interessato il primo cittadino cesano e che ora interessano la stessa Alma, destinataria di una perquisizione presso la propria abitazione, dopo essere stata ascoltata dai magistrati della procura che indagano sulla vicenda.
A fare il proprio ingresso nel civico consesso al posto di Alma, Nicola Autiero, primo dei non eletti che alle elezioni ottenne 138 preferenze nella lista ‘Primavera Cesana’. In precedenza, a presentare le proprie dimissioni da componente del direttivo del locale circolo del Partito Democratico, a dimostrazione che la vicenda politico-sentimentale è tutta interna al Partito Democratico cesano, Raffaele De Michele, l’avvocato, ex collaboratore di studio dello stesso Guida, che, secondo alcune lettere anonime, sarebbe stato (ed è questo l’oggetto della querela per diffamazione) il nuovo compagno dell’ex moglie del sindaco. Circostanza smentita categoricamente dall’ex moglie di Guida, il cui avvocato, Pasquale Altamura, che la sta rappresentando nella causa civile di separazione, aveva sottolineato: “Molte notizie false sono state divulgate sul conto della mia assistita, in primis in relazione all’esistenza di un compagno che la signora non ha”.
Una situazione che, ancora una volta, giustifica tutto l’imbarazzo espresso dagli esponenti democratici cesani, tenuto conto che praticamente tutti i personaggi di questa vicenda, a metà strada tra gossip, politica e cronaca giudiziaria, sono in qualche modo collegati con il Partito Democratico.
Il sindaco, quando era stato ascoltato a sua volta dal gip Nicola Erminio Paone, aveva respinto le accuse. “Non ho inviato alcuna lettera, non ho mai cercato di diffamare in alcun modo la madre dei miei figli”. Assistito dal penalista Vittorio Giaquinto, Guida aveva anche spiegato al giudice di “non avere alcun motivo per cercare di scoprire eventuali relazioni della moglie dopo la fine del loro rapporto. L’ho lasciata io, come è noto, perché mi sono innamorato di un’altra donna. Se anche lei ha instaurato nuove eventuali relazioni, questo non mi riguardava e non mi riguarda”. Come si ricorderà, gli inquirenti avevano, tra l’altro, disposto perquisizioni anche presso la casa comunale da dove avevano portato via un computer in uso al primo cittadino che si era visto sequestrare anche il cellulare.
Guida, però, era stato “scagionato” dall’interrogatorio di garanzia di suo padre che, sempre la scorsa settimana, aveva, sostanzialmente ammesso una parte delle accuse che gli erano state contestate, ossia che le lettere sarebbero state una sua idea. E anche le intercettazioni abusive con le quali aveva cercato di scoprire una presunta tresca tra sua nuora e un ex collaboratore di studio di suo figlio.