C’è un ex studente 19enne, Nicholas Cruz, dietro l’ultima strage in un liceo degli Stati Uniti, a Parkland, in Florida. Era stato espulso e forse proprio per questo è tornato nella scuola con un fucile d’assalto e ha aperto il fuoco, uccidendo 17 persone e ferendone decine. Una strage soprattutto di studenti, hanno spiegato le autorità, anche se nessun nome delle vittime sarà rivelato fino a che le famiglie non saranno state informate.
Sui media locali, tuttavia, iniziano a circolare i primi nomi. Tra le vittime ci sarebbero l’insegnante eroina che ha riparato col suo corpo alcuni studenti, e uno degli allenatori della squadra di football della scuola, mentre tra i feriti ci sarebbe il figlio del vicesceriffo della contea.
Intanto, emergono particolari agghiaccianti sull’autore della strage, che è stato arrestato a pochi chilometri dalla scuola un’ora dopo aver aperto il fuoco. In vari post su Instagram il giovane appare con delle armi in mano, tra cui varie pistole e coltelli, e descrive l’atto dello sparare come “una terapia”. Gli investigatori parlano di immagini e frasi “inquietanti”, tra cui alcune in cui prende in giro i musulmani. In quasi tutte le foto il giovane indossa una maglietta nera e una sciarpa che copre parte del suo viso per celare l’identità. “Qualunque cosa postava era sulle armi. E’ malato”, racconta un suo ex compagno di classe, mentre altri affermano che Nikolas veniva a scuola sempre armato.
Con la strage di Parkland, tre delle 10 peggiori sparatorie di massa della storia moderna americana si sono verificate negli ultimi cinque mesi. E l’ultima ha subito riportato alla mente quella a Columbine, una scuola superiore alle porte di Denver (Colorado) dove 12 tra studenti e professori furono uccisi nel 1999. La più drammatica resta però quella del dicembre 2012 nella scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut: in quell’occasione a morire furono 20 studenti e sei adulti.