La Guardia di Finanza di Genova ha individuato e smantellato un “opificio del falso” nel quale venivano prodotti, in modo sistematico, attraverso l’allestimento di mezzi e attività organizzate, capi ed accessori di abbigliamento recanti noti marchi contraffatti, prevalentemente di merchandising sportivo. I “baschi verdi” della Guardia di Finanza hanno posto sotto sequestro, all’interno del laboratorio, sito in zona Bolzaneto a Genova, oltre 14mila pezzi di merce contraffatta, mezzi di produzione (presse a caldo, punzonatrice, computer, plotter e supporti magnetici), documentazione concernente la spedizione ai clienti ed i pagamenti ricevuti. L’attività illecita, gestita da un 40enne genovese, era mascherata da un’attività economica di facciata, che da un approfondimento effettuato è risultata completamente in “nero”.
I prodotti contraffatti venivano posti in vendita dall’imprenditore genovese sul noto portale commerciale eBay, attraverso lo pseudonimo “shopfromzena2016”. Il nickname, dai riscontri effettuati e per l’elevato numero di contatti, è risultato essere un vero e proprio negozio del falso online. Le indagini hanno consentito di deferire l’imprenditore per il reato di contraffazione, attraverso l’allestimento di mezzi e attività organizzate: la pena prevista è della reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 5mila a 50mila euro. Al termine delle indagini di polizia giudiziaria, la Guardia di Finanza, previo nulla osta dell’autorità giudiziaria all’utilizzo dei dati e delle informazioni già acquisite, ha proceduto ad effettuare una verifica fiscale all’imprenditore, accertandone plurime e significative condotte evasive delle imposte dirette, dell’Iva e dell’Irap.
L’evasore totale è stato, inoltre, deferito alla Procura di Genova per il reato di omessa dichiarazione ai fini delle imposte dirette, che prevede la sanzione della reclusione da 1 anno e 6 mesi a quattro anni, per aver evaso, riguardo alle annualità 2013, 2014 e 2015, l’imposta sul reddito in misura superiore alla soglia di punibilità penale. L’ultima fase dell’attività di contrasto trasversale alla contraffazione, previo nulla osta dell’autorità Giudiziaria all’utilizzo dei dati e delle informazioni già acquisite, ha visto la contestazione della violazione amministrava agli acquirenti dei prodotti contraffatti. Questi ultimi, attratti dai prezzi particolarmente convenienti che solo la contraffazione può garantire, non percepiscono il grave disvalore sociale che compiono con un acquisto di questo tipo, che va a finanziare un mercato clandestino spesso gestito dalla criminalità organizzata.
L’analisi forense dei dati digitali acquisiti in sede di perquisizione e l’analisi dei flussi dei pagamenti e della documentazione attestante le spedizioni di merce hanno consentito di individuare, inequivocabilmente, su tutto il territorio nazionale, 278 acquirenti che sono stati sanzionati per l’acquisto di merce contraffatta con una sanzione pecuniaria da 100 fino a 7mila euro. Nel caso specifico, il soggetto operava altresì completamente in “nero”, evadendo le tasse e le imposte, così producendo effetti negativi per l’economia e per l’erario. L’attività è stata inizialmente intrapresa a seguito di una segnalazione pervenuta dal Ministero dello Sviluppo Economico/Direzione Generale per la lotta alla Contraffazione/Uibm.
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