Svolta nelle indagini della tentata rapina al gioielliere Luigi Corcione, a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Nel corso della notte, nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, sulla tentata rapina ai danni della gioielleria di corso Durante, avvenuta sabato 10 febbraio, i carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna e della Tenenza di Caivano hanno eseguito un provvedimento di fermo nei confronti di tre persone, rispettivamente di 29, 27 e 41anni, per i reati di tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione, in concorso.
Il provvedimento scaturisce da approfonditi ed accurati accertamenti, espletati dai militari dell’Arma dopo il grave episodio criminoso nel corso del quale, a seguito della reazione del gioielliere nei confronti delle quattro persone che stavano tentando di impossessarsi di preziosi e gioielli, uno degli autori del tentativo di rapina, Raffaele Ottaiano, è morto. Un altro complice era stato arrestato in flagranza da un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, che si trovava nei dintorni e che è intervenuto.
L’attività investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli altri due autori materiali del crimine e di un quinto soggetto, che aveva svolto il ruolo di permettere, con uno stratagemma, l’ingresso nella gioielleria dei quattro complici. Due dei fermati hanno reso confessione al pubblico ministero nel corso dell’interrogatorio avvenuto questa notte nella caserma dell’Arma di Caivano.
Nei confronti del terzo, i gravi indizi di colpevolezza si ricavano dal rinvenimento, a seguito di perquisizione domiciliare, di un giubbino e di un paio di scarpe utilizzate, secondo un video acquisito, nel corso della tentata rapina. Uno dei fermati ha una ferita, presumibilmente d’arma da fuoco, che appare riferibile al conflitto a fuoco.
Corcione nelle immagini diffuse dagli organi di stampa, “non era intento a minacciare uno dei rapinatori, impugnando una pistola” ma era invece “intento a consegnare – a uno dei poliziotti intervenuti – una pistola sottratta a uno dei rapinatori”. A sostenerlo, attraverso un comunicato, è Luigi Ferrante, avvocato del gioielliere, secondo il quale la ricostruzione fatta “non corrisponde a verità” ed “è lesiva della reputazione” del suo assistito. L’avvocato chiede, quindi, “un’ampia rettifica” dei fatti.