I carabinieri del Noe di Caserta, nel corso di attività finalizzata al contrasto degli illeciti ambientali e la salvaguardia dell’ambiente, nel comune di San Tammaro, in via Carditello, area compresa nella cosiddetta “Terra dei Fuochi”, individuavano il luogo d’origine di una densa coltre di fumo nero in un’area recintata, risultata essere la sede operativa di una società romana operante nel settore dei lavori di costruzione di edifici civili, movimento e sbancamento terra, costruzione di ponti, acquedotti, viadotti, barriere autostradali e altro.
Sul posto i militari accertavano l’illecita combustione di oltre 3 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi ancora in atto, costituiti prevalentemente da imballaggi in metallo già contenenti vernici e diluenti, materie plastiche, imballaggi in plastica, carta e cartone intrisi di vernici, che spigionavano in aria odore acre e molesto tipico della combustione di materie plastiche e solventi.
Uno degli operai era intento ad alimentare il rogo tossico con i rifiuti, su disposizione dello stesso rappresentante della ditta. I due uomini, italiani, sono stati tratti in arresto e sottoposti al regime dei domiciliari, in attesa di essere processati domani, con rito direttissimo, al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, mentre l’area e i rifiuti combusti sono stati sottoposti a sequestro.
L’operazione condotta dai militari del Noe, se da un lato dimostra come l’attenzione dei Carabinieri verso il fenomeno dei roghi tossici in piena terra dei fuochi non sia mai scemata, dall’altro evidenzia come tali condotte siano perduranti e dure a morire anche perché le imprese vedono in tali pratiche illegali un indubbio vantaggio economico, dovuto all’abbattimento drastico dei costi di smaltimento dei propri rifiuti, a discapito della salute dei cittadini e dell’ambiente.