Sarebbe stato raggiunto da un colpo accidentale esploso da un collega il carabiniere di 33 anni, Andrea Vizzi, originario Corigliano d’Otranto (Lecce), morto durante un’esercitazione all’interno della caserma Montebello, in via Vincenzo Monti, a Milano.
Il militare, deceduto durante il trasporto in ospedale, faceva parte delle Api (Aliquote primo intervento) in forza al nucleo radiomobile, un gruppo speciale che è utilizzato per le emergenze e l’antiterrorismo. L’incidente è avvenuto intorno alle 18 di ieri in uno spazio di addestramento ricavato nei garage della caserma. Il 33enne sarebbe stato colpito da un collega che è poi stato trasportato in stato di choc in ospedale.
La dinamica è ancora al vaglio degli investigatori ma, secondo quanto si è appreso finora, si sarebbe trattato di un colpo accidentale esploso senza alcuna intenzione di ferire. Il proiettile del fucile M12, calibro 9, ha centrato il 33enne al petto.
Oltre a un elmetto speciale in kevlar con visiera, le Api indossano giubbotti antiproiettile che a “pieno carico”, cioè con tutte le dotazioni, raggiungono i venti chili di peso. Il fatto che il carabiniere non lo avesse in quel momento lascia pensare che l’incidente sia avvenuto al termine della esercitazione o comunque in una fase di “riposo”.
Andrea Vizzi aveva una decina d’anni di servizio e aveva trascorso un periodo alla stazione Arese prima di firmare la domanda per passare alle unità antiterrorismo. Non aveva figli, non era sposato. Il brigadiere che ha sparato era in servizio nella stessa squadra. In serata il capo di Stato maggiore della difesa, il generale Claudio Graziano, ha espresso ai familiari del militare e al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale Giovanni Nistri, “profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza”.