Il Comune di Milano ha presentato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea la richiesta per sospendere il trasferimento dell’Ema – l’Agenzia del Farmaco – da Londra ad Amsterdam. E’ stato infatti presentato, oltre al ricorso principale, anche un ulteriore procedimento, detto sommario, motivato dall’urgenza della situazione e per prevenire un danno grave e irreparabile a una delle parti. E’ quanto emerge dalla Corte i cui tempi di decisione sono molto più rapidi.
Secondo quanto emerge dalla lista degli atti depositati presso la Cancelleria della Corte e pubblicati sul suo sito, insieme al procedimento principale presentato dal Comune di Milano vi è anche un procedimento sommario. Questo tipo di procedura mira ad ottenere la sospensione dell’esecuzione di un atto di un’istituzione, anch’esso oggetto di un ricorso, o qualsiasi altro provvedimento provvisorio necessario al fine di prevenire un danno grave e irreparabile per una delle parti.
Ora la Corte Ue dovrà valutare la fondatezza della richiesta di sospensiva di Milano in base a due criteri: l’urgenza e il rischio di danni irreparabili. I tempi giuridici standard richiedono numerosi mesi prima di arrivare a una sentenza, e allo stesso tempo si paventa il rischio che il diritto fatto valere dal ricorrente sia frustato. Se la Corte riconoscesse questi argomenti, la sospensione del trasferimento dell’Ema da Londra a Amsterdam resterebbe provvisoria in attesa della sentenza vera e propria del ricorso principale. Nell’altro ricorso, presentato dal governo italiano in parallelo a quello del Comune di Milano, non risulta invece una richiesta simile di sospensiva.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non intende “mollare” sulla partita di Ema. Dopo le notizie sui ritardi degli olandesi, ora la prossima data chiave è per il primo cittadino milanese il 12 febbraio. “In questo momento – ha detto Sala a margine della conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile – non è un problema di lamentarci, né di frignare perché siamo stati quelli penalizzati al sorteggio, è il momento di combattere. Ci credo ancora molto. E credo che a questo punto il primo passaggio da aspettare sia la visita della Commissione che avverrà il 12 di questo mese. Quello sarà un passaggio importante. Su questo tema di Ema, io certamente non voglio mollare”. “Mi pare che ogni giorno i dubbi aumentino rispetto alla proposta degli olandesi, – ha aggiunto Sala – Certamente non so, lo dico senza rischio di smentita, non stati molto corretti perché hanno lasciato intendere che la soluzione transitoria sarebbe strada sufficiente per le esigenze di Ema. Sto sollecitando ancora il nostro governo, il presidente del Consiglio per portare avanti questa battaglia”.
“Sono documenti degli Stati membri, che ci hanno chiesto di mantenerli confidenziali” secondo regole che gli Stati si sono dati in “piena trasparenza” e “noi siamo obbligati” a mantenerli confidenziali. Lo ha affermato un portavoce della Commissione Ue rispondendo a chi gli chiedeva se l’Esecutivo avrebbe reso pubblici i documenti olandesi secretati per l’offerta per l’Ema, dopo le quattro interrogazioni europarlamentari dei giorni scorsi.
Il portavoce della Commissione Ue, rispondendo a chi chiede se la procedura legislativa per il trasferimento dell’Ema potrà considerarsi conclusa solo con il voto del Parlamento europeo, ha risposto: “La decisione è nelle mani degli Stati membri. Il ruolo della Commissione è stato molto limitato”, riguardava la valutazione delle offerte “e lo abbiamo fatto in modo molto meticoloso”.