Aversa, consorzio servizi sociali. Carratù: “Paradossale corsa ad auto-riconoscersi meriti”

di Nicola Rosselli

Aversa – “E’ paradossale la corsa ad auto-riconoscersi meriti per un qualcosa che, effettivamente, è ancora in una fase prettamente istruttoria. Ma, ahimè, ciò è anche sintomatico di chi cerca di fare confusione per creare disturbo e, magari, tentare di far saltare il banco semplicemente per ostruzionismo”. Ad affermarlo, in una nota, l’assessore alle Politiche Sociali, Dino Carratù, con riferimento alle polemiche degli ultimi giorni sulla nascita della nuova azienda consortile per la gestione dei servizi socio sanitari. “Anzitutto, – continua l’esponente dell’esecutivo targato De Cristofaro –  facciamo chiarezza quando utilizziamo, a caso, termini e istituti giuridici. Consorzio e Azienda speciale consortile sono soggetti giuridici diversi, tanto con riferimento agli aspetti di governance quanto alle questioni amministrative ed economiche. Noi stiamo lavorando alla costituzione di un’azienda speciale consortile per la gestione dei servizi socio sanitari e assistenziali. Ciò detto, atteniamoci ai fatti”.

“Già prima dell’adunanza consiliare citata da alcuni consiglieri di opposizione – spiega Carratù – inviai, all’inizio di novembre, una comunicazione a mezzo Pec all’Ambito C6 per denunciare inefficienze e sollecitare l’inserimento, nel piano di zona 2018, di taluni sevizi vitali per la città di Aversa. È questo il primo atto ufficiale e critico nei confronti di quella fallimentare gestione. Nel consiglio comunale del 29 novembre 2017 poi, allorquando si votava la modifica dell’articolo 10 della Convenzione (che aumentava da 7 a 8 euro per abitante la quota di compartecipazione dei singoli comuni), si aprì una costruttiva discussione sulle criticità e i disservizi dell’Ambito. Nell’intervento in cui relazionai sulla deliberazione da adottare, ebbi modo di criticare apertamente quella gestione insulsa e inefficiente, preannunciando ai componenti il civico consesso che avrei avviato, con l’aiuto degli uffici e del consigliere delegato Mimmo Palmieri, un’attività istruttoria finalizzata ad “uscire” da quella gestione. Sempre nel consiglio comunale anche i consiglieri di minoranza evidenziarono incongruenze e inefficienze”.

“In quell’occasione, quindi, – è ancora Carratù a parlare – sollecitai la proposta di un emendamento da me informalmente scritta, letta dal consigliere Palmiero, a firma di tutti i capigruppo, votata all’unanimità dal consiglio comunale, che impegnava gli uffici competenti di verificare la possibilità di risolvere la convenzione con l’Ambito in favore della costituzione di una azienda consortile. Vogliamo ancora ragionare di autoriconoscimento di meriti?”. Passando al merito della proposta, Carratù continua: “Riportando, invece, il discorso all’aspetto concreto, il lavoro iniziato più di un mese fa, frutto di incontri, discussioni, proposte, stesure di bozze e mediazioni politiche, è giunto alla fase conclusiva. In tutto questo lavoro, che ha coinvolto ovviamente gli altri comuni dell’agro aversano, anche di estrazione politica diversa dalla nostra, è evidente che un supporto, anche importante, è arrivato dalla minoranza, in particolare dal consigliere provinciale Marco Villano che, con i comuni più vicini alla sua parte politica, esercitando il suo ruolo istituzionale, ci ha aiutati a intessere un costruttivo dialogo e confronto dandoci la possibilità di lavorare concretamente ad una svolta nella gestione dei servizi socio sanitari. Questo è l’esempio di quando una parte politica, non tutte purtroppo, benché di minoranza, fa squadra con la maggioranza e, insieme, lavorano per il bene e al servizio dei cittadini”.

“In democrazia – conclude Carratù – le decisioni, fortunatamente, si approvano a maggioranza, pertanto avremmo ugualmente perseguito l’intento di migliorare i servizi attraverso una gestione diversa da quella attuale. Aver avuto, tuttavia, l’unanimità da parte del massimo organo politico ci ha resi più forti al tavolo istituzionale. Non vorrei che la corsa alle (false) medaglie rovini un lavoro faticoso che, invece, potrebbe rivelarsi estremamente vantaggioso per la città di Aversa e per gli altri comuni eventualmente aderenti”.

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