Carinaro, elezioni politiche: l’appello di “Potere al Popolo”

di Redazione

Carinaro – Un appello al “voto utile” quello che rivolge alla cittadinanza di Carinaro la lista di sinistra “Potere al Popolo”, attraverso i responsabili locali Eduardo Danzet e Arturo Formola.

Care e cari carinaresi, il 4 marzo sarete tutti chiamati alle elezioni politiche, elezioni che tutte e tutti noi ricorderemo per una campagna elettorale che vede nel nostro territorio i candidati più improbabili e meno espressione del cittadino che abbiamo mai visto: Forza Italia candida il presidente della Lazio, Claudio Lotito, Sandra Lonardo, moglie dell’highlander della politica Clemente Mastella, l’ex-sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, indagato per aver favorito i Casalesi nella gestione del nostro ambiente, e Carlo Sarro, grande promotore della privatizzazione dell’acqua; il Pd candida Piero De Luca, figlio del presidente della Regione, Vincenzo De Luca (giusto per tramandare la poltrona di padre in figlio), l’ex candidata sindaco di Napoli, Valeria Valente, che non è riuscita ad arrivare neanche al ballottaggio, Stefano Graziano e Camilla Sgambato, dei quali la storia dell’ex Indesit testimonia il totale fallimento politico, in una provincia il cui smantellamento produttivo è ormai terminato.

A peggiorare la situazione c’è il Rosatellum, legge che perfino i più autorevoli costituzionalisti faticano a spiegare agli elettori, che coi suoi meccanismi paracaduterà anche candidati di altre circoscrizioni, calpestando la libera espressione del voto dell’elettore. Noi non la pensiamo così. Riteniamo anzi necessario costruire una vera alternativa in questa provincia e nell’intero Paese. Vogliamo ripartire dall’ascolto dei problemi reali di questa comunità, affrontando la delicata questione del lavoro in questa provincia e in Italia: l’abbassamento dei contributi previdenziali a 35 anni, la lotta senza quartiere al precariato e al lavoro nero, partendo dalla qualità del contratto a tempo indeterminato, dall’abolizione del Jobs Act e dal ripristino dell’articolo 18, estendendolo anche alle aziende sotto i 15 dipendenti.

Crediamo in una nuova politica industriale, basata sulla valorizzazione dell’economia sociale e del settore terziario. Molti beni confiscati in questo territorio potrebbero essere affidati a cooperative sociali fatte soprattutto di giovani, per scopo di utilità sociale. Sosteniamo che un mercato del lavoro veramente inclusivo e moderno non possa giustificare nuovi licenziamenti, facendosi scudo dell’imminente arrivo dell’industria 4.0: le politiche di reddito minimo garantito non costituiscono assistenzialismo, al contrario di quanto dicono centrodestra e centrosinistra, fautori della crisi, ma misure che contrastano la povertà e reinseriscono la persona nel mercato del lavoro. Riteniamo, inoltre, che l’abolizione della legge Fornero permetta, al lavoratore che ha versato 35 anni di contributi, una vecchiaia serena.

Per questi motivi riteniamo utile il voto alla lista “Potere al Popolo”, per chiudere una stagione “di tante chiacchiere”, promesse non mantenute, di un modo di fare politica vecchio e destinato a scomparire.

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