M5S, caso rimborsi: “buco” forse da 1 milione di euro. Di Maio: “Fuori le mele marce”

di Redazione

Sono in corso le verifiche dei vertici del Movimento 5 Stelle sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito. Secondo quanto riferito dall’Ansa, dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto. Dai calcoli fatti, i vertici sottolineano che “mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa”.

I vertici pentastellati hanno dunque chiesto in via ufficiale al Mef l’accesso agli atti per avere l’elenco dei portavoce che hanno effettuato i versamenti con il totale dell’importo versato nei cinque anni da ognuno di loro. Per coloro per i quali i controlli non risulteranno congrui con quanto affermato sul sito tirendiconto.it si prospettano misure severe.

Non sarebbe di soli 226mila euro la differenza che risulta fra le rendicontazioni pubblicate dal gruppo parlamentare dei cinquestelle e quanto effettivamente bonificato al Fondo per il microcredito del ministero dello Sviluppo. La cifra, fatti i conti con quanto versato dagli europarlamentari, sale infatti a quota 851mila. E se a questi si aggiungono i versamenti che sarebbero arrivati dalle Regioni di cui non c’è certezza, ma che potrebbero risultare anche di oltre 500mila euro, il totale rischia di superare il milione di euro.

“Non permetteremo a nessuno di inficiare il nome del M5s. Le mele marce le trovo e metto fuori”. Così il leader del Movimento Luigi Di Maio ha commentato il caso rimborsi a margine della sua visita ad una palestra di Scampia. “Io non conosco i nomi ma sia chiara una cosa le mele marce ci sono ovunque. Da noi vanno fuori negli altri partiti li fanno ministri”, ha aggiunto Di Maio sottolineando di aspettare il resoconto del Mef per avere un quadro più preciso del caso.

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