Sta per arrivare a Parete un forno crematorio per i defunti. La notizia ha destato perplessità e curiosità tra l’opinione pubblica. Nella seduta della giunta comunale del primo febbraio, presieduta dal sindaco Gino Pellegrino, con l’unica assenza dell’assessore Paolo Nugnes, è stato approvato un atto di indirizzo all’ufficio tecnico per la dotazione di un impianto di cremazione da annettere al cimitero. Il primo cittadino ha motivato la scelta non solo perché ha riscontrato la manifestata esigenza della cittadinanza ma anche per ridurre la creazione di nuovi campi di inumazione e contenere così il numero di sepolture private.
L’ufficio tecnico del Comune deve quindi stilare uno studio preliminare per collocare l’impianto di cremazione all’interno del cimitero o prevedere l’acquisizione di aree esterne ad esso. Fino a questo momento non ci sono state reazioni ufficiali in merito all’argomento né da parte delle opposizioni consiliari (il Movimento 5 stelle capeggiato da Rosalba Rispo e il Pd, di cui fa parte l’ex sindaco Raffaele Vitale) né da parte della chiesa e delle tante associazioni locali.
Eppure, quando si discusse in merito alla costruzione di un impianto di cremazione all’interno del cimitero di Frattamaggiore, si levò alta la reazione di don Maurizio Patriciello, parroco simbolo della lotta nella Terra dei Fuochi, che così affermò: “E se quel forno crematorio, costruito a ridosso di un centro abitato, rientrasse all’interno del lungo elenco delle strutture inquinanti? Un forno crematorio nel nostro paese diverrebbe nel giro di poco tempo attrattore di salme non solo da altri paesi ma dalle grandi città. Allora è su questo che occorre un confronto onesto, pacato e disinteressato”. Un confronto, su un argomento così delicato, che dovrebbe essere messo in atto anche a Parete.
inviato da Franco Terracciano