Costituire un Consorzio Intercomunale per i servizi sociali relativamente all’Ambito C6 che comprende i comuni di: Casaluce (capofila), Aversa, Carinaro, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola. Questa la decisione assunta all’unanimità dal Comitato Istituzionale d’Ambito, composto dai primi cittadini dei comuni interessati o da loro delegati.
Una decisione che sta già creando subbuglio nei nove centri interessati. Sono, infatti, in molti, anche all’interno delle stesse maggioranze che amministrano i comuni a vedere la costituzione di questo consorzio come il varo dell’ennesimo “carrozzone” fatto nascere solo per dare vita a clientele e a spese che potrebbero finire fuori controllo. Dall’altro lato c’è chi afferma, i favorevoli, che una struttura ad hoc possa agevolare l’attuazione di politiche sociali concrete senza il rischio di vedere dissolti i fondi in mille rivoli spesso inconsistenti ai fini delle prestazioni socio-sanitarie ai cittadini che ne hanno bisogno e diritto.
Nella seduta che ha dato il via libera alla costituzione dell’azienda consortile (ovviamente bisogna che la decisione sia fatta propria dai singoli consigli comunali) erano presenti: per Casaluce il sindaco Nazzaro Pagano, per Aversa il sindaco Enrico De Cristofaro, l’assessore e il consigliere delegato al ramo Dino Carratù e Domenico Palmieri; per Carinaro il vicesindaco con delega al settore Giovanni Zampella; per Cesa il sindaco Enzo Guida e l’assessore Giuseppina Guarino; per Gricignano il sindaco Andrea Moretti; per Orta di Atella l’assessore Michele del Prete; per Sant’Arpino il sindaco Giuseppe Dell’Aversana e l’assessore Salvatore Lettera; per Succivo il sindaco Giovanni Colella e l’assessore Valentina Iovinella; per Teverola il sindaco Dario di Matteo.
Nel verbale della seduta si evidenzia anche che il passaggio dall’attuale ufficio di piano, a detta dei presenti assolutamente impotente rispetto ai reali bisogni, al consorzio prevede un aumento annuo di spesa di circa trecentomila euro che, come evidenziato da più parti, potrebbero essere utilizzati per progetti di politiche sociali e non per pagare un’ulteriore burocrazia.
“Abbiamo valutato la possibilità di passare alla struttura consortile – ha dichiarato l’assessore del comune di Aversa, Carratù – per dare più vitalità alle attività perché così come siamo organizzati ora non va bene. Spendiamo una determinata somma per l’ufficio di piano che, non per colpa dei componenti, produce nulla o quasi. Bisogna, poi, considerare che la Regione Campania riconosce delle premialità a quegli ambiti che costituiscono consorzi che per i prossimi anni portano aumenti di fondi sino al 25%”.
“La proposta di istituire un consorzio ha ricevuto l’unanimità dei comuni coinvolti, ora, però, bisogna – ha dichiarato il vicesindaco di Carinaro, Zampella – fare in modo che i consigli comunali recepiscano tutti la stessa delibera. Credo che il miglioramento dei servizi offerti non possa prescindere da questa decisione. Casaluce non riesce, e non per colpe proprie, a tenere il passo con quelle che sono le necessità dell’ambito”.