Il Liceo Jommelli di Aversa, diretto da Rosa Celardo, non è mancata alle celebrazioni della Giornata della Memoria in ricordo della Shoah del popolo ebraico. Durante un incontro tenutosi nell’Aula Magna dell’istituto, sabato 27 gennaio, gli allievi hanno discusso col giornalista e scrittore Nico Pirozzi, autore di tre libri quali “Fantasmi del Cilento”, “Napoli Salonicco” e “Auschwitz e traditi”, insieme ai docenti Carlo Schiattarella e Stefania Pezone, rispettivamente collaboratore del dirigente e figura strumentale Area 3.
Pirozzi, mediante la perimetrazione in gesso, sui bordi del pavimento, ha circoscritto i limiti spaziali che intercorrevano tra ‘i condannati’ all’interno di un carro bestiame. Uno spazio vitale, tra esseri umani, inesistente, del tutto avvilente e che può arrecare tanto daffare a ciascun pensiero. Il Liceo Jommelli si è predisposto, in tal contesto, ad ascoltare gli accadimenti, mediante l’illustrazione di video e di power-point dei discenti, e con teatralizzazioni su Natan Bauer e su “Smile” di Noa, giusto a supporto di un’entità didattica atta a prevenire e condannare quanto ingiustamente avvenuto, non solo sottolineando ‘l’incubo di una morte annunciata’ ma indicando le ferocie fisiche e psicologiche a cui, prima di tutto, si era sottoposti.
Desideroso di poter attingere da diverse fonti per un collettivo accrescimento culturale, l’istituto aversano ha dunque deciso di partecipare ad un concorso regionale che vedrà coinvolti diversi giovani, in sintonia d’indagine conoscitiva con altri istituti superiori del casertano e del napoletano, distinguendosi come unica scuola superiore della cittadina normanna.
Il concorso si terrà il giorno 8 marzo all’istituto nautico “Duca degli Abruzzi” di Napoli per celebrare la Giornata della Memoria intitolata “Le Rose di Ravensbruck” che rappresenta la terza edizione del concorso regionale per le scuole della Campania, a sua volta intitolato ‘La persecuzione femminile nei lager nazisti’. Gli eventuali vincitori del concorso avranno come premio un viaggio-visita al campo di Ravensbruck, ‘luogo del terrore’ in cui le donne ebree e le ‘deportate politiche’ erano sottoposte ad aberranti esperimenti clinici, alla sterilizzazione, all’esportazione di denti, alla fratturazione di ossa e alla violenza sessuale. Una superstite di Ravensbruck, trent’anni fa, pose una rosa nel cimitero di Parigi in ricordo delle vittime, facendo divenire la rosa un simbolo di quel campo, proprio dove oggi, intorno all’area, è stato piantato un roseto.