Anziana uccisa a Bitonto durante faida tra gruppi rivali: 7 arresti

di Redazione

Operazione congiunta, a Bitonto (Bari), di polizia e carabinieri che hanno tratto in arresto, su disposizione del tribunale barese, diversi esponenti dei gruppi criminali “Conte” e “Cipriano”, attivi nello spaccio di stupefacenti e in contrasto tra loro. Si tratta di: Francesco Colasuonno, 31 anni, Benito Ruggiero, di 28, Rocco Mena, 30, Rocco Papaleo, 38, Michele Sabba, 24 e Cosimo Liso, 23. Agli arresti domiciliari solo il 45enne Michele Rizzo. Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata; reati tutti aggravati dall’aver agito con l’utilizzo del metodo mafioso. Sabba e Papaleo sarebbero considerati gli esecutori materiali della sparatoria.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Bari, hanno consentito di fare piena luce sulle cruenti sparatorie avvenute nella mattinata del 30 dicembre 2017, nel centro abitato di Bitonto, nel corso di una delle quali, nella centralissima via delle Marteri, veniva uccisa la pensionata Annarosa Tarantino, 83 anni, e ferito il 20enne Giuseppe Casadibari, appartenente ad uno dei due gruppi contrapposti.

Dalle indagini è stato così possibile ricostruire quei gravi fatti, nel più ampio contesto della faida criminale in atto a Bitonto, tra il gruppo denominato “Conte”, operativo nella periferia urbana e precisamente nel complesso di case popolari di quella via Pertini, e il gruppo denominato “Cipriano”, capeggiato dal pluripregiudicato Francesco Colasuonno, detto “Ciccio Cipriano”, operativo nel centro storico.

Contrasti, datati nel tempo, che hanno fatto registrare una recrudescenza nello scorso autunno 2017, a seguito della defezione di taluni esponenti del gruppo “Cipriano” transitati nel rivale gruppo “Conte”. Di tale scissione si è avvantaggiata la consorteria attiva nella periferia cittadina, che ha così creato una enclave nel borgo antico, nella quale veniva immediatamente attivata una piazza di spaccio. Ciò contrastava con gli analoghi interessi del gruppo “Cipriano” che, fino a quel momento egemone nel centro storico bitontino, vedeva così minacciato l’indotto proveniente dal mercato degli stupefacenti.

Così, a partire dalla vigilia di Natale dello scorso anno, in un crescendo di episodi di violenza ed aggressioni, i due gruppi rivali si sono affrontati armi in pugno, fino alla giornata del 29 dicembre, quando esponenti del gruppo “Cipriano” intimavano all’ex sodale Cosimo Liso (fratello di Domenico), anche lui transitato nel gruppo “Conte”, di abbandonare la propria abitazione nel centro storico. Tale minaccia provocava la reazione di Liso che, secondo gli accertamenti investigativi, nella prima mattina del 30 dicembre, con una prima azione armata, innescava, in un meccanismo di “botta e risposta”, una serie di azioni di fuoco per le vie di Bitonto, culminate con la tragica sparatoria a seguito della quale veniva mortalmente ferita la vedova Tarantino e ferito anche il giovane gregario del gruppo “Cipriano”, Giuseppe Casadibari.

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