Incendio, quasi certamente di origine dolosa, all’interno dell’ex ospedale psichiatrico “Santa Maria Maddalena” di Aversa. A farne le spese il pozzo nell’area dell’ex falegnameria (e non quello del chiostro San Bernardino, come si era appreso in un primo momento, ndr.).
Secondo una prima ricostruzione, poco prima delle 20.30 di questa sera, le fiamme si sono levate proprio dal pozzo. Sul posto sono giunti i carabinieri e Vigili del fuoco, con tre autobotti, rilevando che a fare da innesco è stata della carta posta all’interno insieme a materiale infiammabile a cui e sarebbe stato dato fuoco. Solo con la luce del giorno si riuscirà a capire l’entità dei danni.
Il convento della Maddalena ha fatto parte dei “Luoghi del Cuore Fai”, sebbene sia abbandonato dall’Asl Caserta che ne è proprietaria. Venne costruito per volere di Carlo I d’Angiò nel 1269, fuori Porta San Nicola, come Hospitium lebrosorum. Nel 1430 l’aversano Jacopo Scaglione fece costruire il chiostro ampliato poi da Angelo Orabona, arcivescovo di Trani, che vi aggiunse il pozzetto marmoreo centrale e fece affrescare le volte dei portici. Nel 1830 il plesso fu trasformato in “Casa dei folli” del Regno di Napoli.