Camorra, blitz alla Sanità contro clan Vastarella: 18 arresti

di Redazione

Blitz della polizia nel rione Sanità a Napoli. Circa duecento poliziotti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli nei confronti di presunti promotori e affiliati del clan Vastarella ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, ricettazione, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di arma, minacce. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Napoli.

Sono complessivamente 18 i presunti affiliati al clan Vastarella destinatari delle misure cautelari eseguite dalla polizia nel centro di Napoli. Dalle indagini della squadra mobile è emerso che il clan negli ultimi anni era riuscito ad affermare la propria leadership alla Sanità con l’uso della forza e costringendo i soggetti ritenuti appartenenti alle organizzazioni rivali ad abbandonare le proprie abitazioni. Gli uomini dei Vastarella, inoltre, sarebbero stati protagonisti di diverse scorribande armate nel quartiere ad ogni ora del giorno e della notte.

Le indagini, condotte attraverso intercettazioni e anche grazie alla collaborazione di un pentito, hanno permesso di ricostruire l’attività del clan, guidato inizialmente da Raffaele Vastarella (detenuto dal 2014) e poi dal fratello insieme al figlio. In particolare, gli inquirenti hanno scoperto che il fratello di Raffaele, già condannato per la sua affiliazione al clan Licciardi di Secondigliano, scarcerato nel luglio 2015, era tornato nel quartiere Sanità riuscendo a riaffermare il suo potere criminale, forte dell’appoggio dei suoi familiari e dell’alleanza con la Masseria Cardone.

È stata fatta così luce sugli scontri armati con il clan Esposito-Genidoni, culminati nella strage delle Fontanelle, avvenuta nell’aprile del 2016, in cui rimase ferito anche una delle persone arrestate oggi, e sulla faida con il clan Sequino che andava avanti da almeno due anni. Dopo aver indebolito il clan Esposito-Genidoni, i Vastarella avevano infatti allargato la loro supremazia sul territorio del quartiere Sanità iniziando una nuova faida, tuttora in corso, con altri clan della zona. Uno degli uomini arrestati oggi era scampato di recente a un agguato.

“Un primo passo importante di un lavoro ancora lungo”, così il questore di Napoli Antonio De Iesu illustra l’operazione. Con soddisfazione “ma senza toni trionfalistici”. L’auspicio degli investigatori è che dopo le diciotto misure di custodia cautelare eseguite oggi ai danni dei vertici del clan (16 in carcere, due ai domiciliari) il quartiere, libero dalla sua presenza condizionante, possa avviare quello che De Iesu definisce «un circuito virtuoso fatto di collaborazione con le forze dell’ordine”. “L’appello che rivolgo a commercianti, imprenditori e cittadini – ha detto il questore nel corso di una conferenza stampa – è di affrancarsi da questa cappa asfissiante e intollerabile. Ora possono sentirsi più liberi. Non mi piace parlare di omertà, ma certamente in quel quartiere c’era un condizionamento e una intimidazione continua. Dopo questo colpo l’auspicio è quello di una iniezione di fiducia in una comunità la cui stragrande maggioranza è fatta di un tessuto sano. Naturalmente – ha concluso – sappiamo che c’è ancora molto da fare e non abbasseremo la guardia evitando – in sinergia con la magistratura e le altre forze dell’ordine – che altri sodalizi possano approfittare del vuoto che si è aperto nel controllo del territorio”.

“Complimenti alla magistratura e alla polizia di Stato di Napoli per gli arresti eseguiti stanotte nei confronti di 18 presunti affiliati al clan Vastarella operante nel quartiere Sanità. Fondamentale il lavoro di magistratura e forze dell’ordine unitamente al lavoro di rinascita del quartiere che Comune, terza Municipalità, associazioni, comitati, parroci ed abitanti stanno mettendo in campo con passione, fatica e successo”, afferma in una nota il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

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