Operazione dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza, coadiuvati da unità del Nucleo cinofili dello Squadrone eliportato cacciatori, a Corigliano Calabro, per l’esecuzione di 14 quattordici misure applicative della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Castrovillari, Teresa Reggio, su richiesta della Procura, coordinata da Eugenio Facciolla. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, rapine e ricettazione.
A Corigliano esistevano, secondo gli investigatori, due gruppi criminali contrapposti, quello del “centro storico” e quello dello “scalo”: il primo costituito da volti storici della criminalità locale e caratterizzato da una “maggiore caratura delinquenziale” rispetto all’altra banda, di cui avrebbero fatto parte invece ragazzi di giovane età. Gli elementi raccolti dimostrerebbero come il gruppo del “centro storico” operasse sulla base di un “programma criminoso volto alla realizzazione di una serie indefinita di delitti contro la persona ed il patrimonio”, evidenziando anche “una struttura associativa stabile, con una netta e delineata distribuzione dei compiti tra i vari sodali”.
Dall’operazione emergerebbe anche che al suo interno, spesso, sarebbe stato convocato quella sorta di “Tribunale” con tanto di “Presidente” e dei “giudici a latere”, chiamati a valutare le condotte di quei soggetti che si erano resi responsabili, nel territorio di loro competenza, di reati senza la preventiva autorizzazione. Da qui ne uscivano delle vere “sentenze”: sanzioni per diversi componenti della banda dello “scalo” fatte vittime di violente aggressioni fisiche, anche con l’uso delle armi, nel tentativo di imporre un controllo capillare sul fenomeno anche dei reati contro il patrimonio.
Sempre nel corso delle indagini – che avevano già portato all’arresto in flagranza di 9 persone – sono state accertate le responsabilità dei soggetti coinvolti in relazione 8 casi di estorsione ai danni di imprenditori del luogo e di due rapine, una delle quali vide vittima un’anziana donna.
L’operazione ha consentito di fare luce anche su un attentato incendiario ai danni dell’automobile di un carabiniere in forza alla compagnia di Corigliano Calabro. Numerose le perquisizioni domiciliari nei confronti di altri indagati, destinatari di avviso di conclusione delle indagini preliminari per il reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti.
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