Blitz contro la “Nuova Gerarchia Casalese”, neo costituitasi frangia del clan dei casalesi, derivante dalla fazione Bidognetti, di recente attiva tra i comuni casertani di Casal di Principe, Parete, Mondragone e Cellole, quelli napoletani di Sant’Antimo e Giugliano e quello di Minturno, in provincia di Latina.
Sette misure cautelari, tra cui cinque ordinanze di custodia in carcere e due divieti di dimora, sono state eseguite stamani dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa, tra le province di Caserta, Napoli, Avellino, Nuoro e Pavia, a carico degli indagati, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e ricettazione di armi da guerra, di armi comuni da sparo e di materiale esplosivo.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, iniziarono nel dicembre 2016 anche attraverso attività tecniche, consentendo di accertare l’esistenza della nuova frangia dei casalesi, arrestando sei dei suoi esponenti e sequestrando ingenti quantitativi di armi clandestine da guerra e comuni da sparo, munizioni e ordigni esplosivi fabbricati artigianalmente, utilizzati per compiere azioni intimidatorie nei confronti di imprenditori vittime di richieste estorsive (variabili dai 500 ai 4.500 euro).
Alla moglie di Michele Bidognetti (nella foto, fratello di Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”, capo dell’omonima fazione del clan), Alessandra Capoluongo, 49 anni, e alla fidanzata del figlio, Girolama Schiavone, 41, entrambe colpite dai provvedimenti di divieto di dimora, sono state attribuite condotte di ricettazione delle somme di denaro provento delle estorsioni.
Oltre a Michele Bidognetti, 57 anni, detenuto nel carcere di Voghera (Pavia), sono destinatari dell’ordinanza di carcerazione: Massimo Perrone, 42 anni, detto “‘O Parente”; Emanuele Gatto, 23, detto “’O Gigante”; Vittorio Giarnieri, 25, detto “’O Barbone”; e Luigi Moschino, 23, detto “Giggino”, tutti già detenuti.