La compagnia della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa ha eseguito in mattinata 5 ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere e due agli arresti domiciliari, e il sequestro di un appartamento e due autovetture, in relazione ad indagini coordinate dalla Procura di Vicenza. L’operazione ha permesso di interrompere un’ingente frode fiscale con diramazioni nelle province di Vicenza, Treviso, Verona, Padova, Bergamo e Milano. L’indagine ha avuto origine da attività dell’Arma dei Carabinieri avviata su un vasto giro di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione che generava ingenti flussi di denaro, movimentati su numerosi conti correnti accesi in vari istituti di credito.
L’intervento delle Fiamme Gialle e la disamina della documentazione bancaria consentiva di individuare un’impresa bassanese che, nonostante le notevoli movimentazioni finanziarie sui propri rapporti bancari, stimabili in quasi 4 milioni di euro, risultava priva di ogni effettiva capacità operativa. Gli ulteriori approfondimenti permettevano di identificare ulteriori tre “cartiere”, anch’esse prive di capacità operativa, dedite alla sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le numerose conversazioni telefoniche intercettate in mesi di indagine da finanzieri e carabinieri bassanesi hanno consentito di denunciare all’autorità giudiziaria gli arrestati in ordine ai reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Destinatari dell’ordinanza in carcere sono stati C.F., 48enne bassanese, e D.P., 47enne di Rosà, responsabili dei reati di emissione di fatture false e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, oltre che M.M., 51enne di Riese Pio X, responsabile del reato di emissione di fatture false, condotto in carcere dagli arresti domiciliari, ove già stava scontando una pena definitiva per bancarotta fraudolenta. Agli arresti domiciliari sono invece finiti, per i reati connessi al giro di prostituzione, il 69enne trevigiano G.N. e la 44enne bresciana P.M..
Nell’ambito dell’operazione, che ha visto impiegati circa 60 finanzieri tra Veneto e Lombardia, sono stati sequestrati un immobile di proprietà di uno degli arrestati, utilizzato per lo sfruttamento della prostituzione, oltre a due autovetture destinate al medesimo scopo, nonché 30mila euro in contanti occultati nell’abitazione.
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