Una mattinata di terrore, culminata con l’evacuazione dello stabilimento, quella trascorsa lunedì dai dipendenti della Whirlpool del quartiere Ponticelli di Napoli dove era giunta la notizia di una serie di “bombe” pronte ad esplodere. “Ci sono sette bombe, facciamo saltare in aria tutto”, recitavano delle mail giunte all’indirizzo dei dirigenti della sede partenopea del colosso americano degli elettrodomestici.
Sul posto, una volta compiuta l’evacuazione del sito, sono giunti gli artificieri che non hanno rilevato ordigni. Contemporaneamente, sono partite le indagini delle forze dell’ordine per individuare l’autore, o gli autori, delle mail minatorie che, da quanto si apprende, provenivano da un dominio di un provider arabo. Un elemento, quest’ultimo, che destava ancora più preoccupazione per il timore di un attentato di matrice islamica.
A tal proposito, secondo alcune indiscrezioni stamani riportate da Il Corriere del Mezzogiorno, sembra che gli investigatori abbiano individuato il presunto responsabile: si tratterebbe di un dipendente, si parla di un ingegnere, della stessa azienda. Non è chiaro, però, il movente che avrebbe spinto l’uomo a mettere in piedi la farsa.