I carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia, hanno individuato e arrestato Girolamo Facchineri, 52 anni, personaggio di spicco della omonima cosca operante a Cittanova e nelle zone limitrofe, gravato da precedenti di polizia per associazione di tipo mafioso, estorsione e truffa aggravata.
Facchineri era irreperibile dal luglio 2016, quando si è sottratto all’esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, poiché accusato di aver favorito la latitanza di Giuseppe Crea, 40 anni, e Giuseppe Ferraro, 50 anni, elementi apicali delle omonime cosche operanti nell’area tirrenica reggina e catturati nel gennaio 2016 nell’entroterra di Maropati, procurando loro i rifugi, i beni materiali e assicurandone gli spostamenti ed i collegamenti con i loro famigliari e gli altri membri della cosca.
La cattura di Facchineri è stata resa possibile grazie a una meticolosa e articolata indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, iniziata nell’ottobre 2017. Gli investigatori del Gruppo di Gioia Tauro, con il costante ausilio dei Cacciatori di Calabria, hanno sviluppato le prime informazioni e incessantemente monitorato lo stretto circuito relazionale di Facchineri, riuscendo ad individuare l’impervia area aspromontana, tra Cittanova e San Giorgio Morgeto, in cui era stato appositamente allestito un casolare abbandonato, nascosto tra la fitta vegetazione.
Facchineri, una volta scoperto, non ha opposto alcuna resistenza. Nel casolare sono stati rinvenuti visori notturni, binocoli, ricetrasmittenti, una pistola scacciacani, ma anche un boiler per l’acqua calda e dei pannelli solari per ottenere la corrente elettrica. Il latitante, condannato in primo grado nell’ambito del procedimento che ha portato all’arresto di oggi, è tuttora imputato in secondo grado di giudizio per i reati di associazione di tipo mafioso e favoreggiamento personale aggravato e dovrà attendere l’esito del processo in carcere.
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