San Tammaro, commerciante di frutta rapinato e ucciso: un arresto in Albania

di Redazione

La polizia albanese del distretto di Dibra, in esecuzione di un ordine di cattura internazionale spiccato dallo Stato italiano, ha tratto in arresto, ai fini di estradizione, Argit Turshilla, 26enne albanese, ritenuto responsabile, in concorso, delle condotte delittuose di rapina e omicidio commesse ai danni dell’imprenditore agricolo Pasquale Guarino, commerciante di frutta, ucciso il 23 settembre 2015 nelle campagne tra San Tammaro e Santa Maria Capua Vetere, in contrada Mangiabove. – continua sotto –

L’arresto – scaturito a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 6 ottobre 2017 dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – è stato eseguito all’esito dì una fattiva e sinergica collaborazione tra i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Santa Maria Capua Vetere ed il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Fondamentale per il rintraccio e il monitoraggio del prevenuto, è stato, inoltre, il contributo offerto dall’ufficio dell’esperto per la sicurezza in Albania, che ha operato in costante contatto con le autorità di polizia albanesi.

Il mandato di arresto estradizionale è stato emesso in relazione all’attività d’indagine – diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ed eseguita dai carabinieri della locale compagnia – relativa al grave fatto di sangue consumato, il 23 settembre 2015, ai danni di Guarino, ucciso da una banda di rapinatori nel corso di una rapina perpetrata ai suoi danni e finalizzata a sottrargli l’incasso quotidiano della sua attività imprenditoriale.

Più nel dettaglio – secondo la prospettazione operata dalla Procura e integralmente condivisa dal gip – sarebbe stato proprio Argit Turshilla, in qualità di esecutore materiale, unitamente ad altri partecipi, a rendersi responsabile dei gravi delitti di rapina e omicidio, rendendosi successivamente irreperibile al fine di sottrarsi agli accertamenti dell’autorità giudiziaria. – continua sotto –

Il solido impianto indiziario è stato edificato attraverso elaborate attività tecniche di natura intercettiva, nonché mediante un accurato lavoro di analisi sia delle immagini immortalate da alcune telecamere insistenti sulla vasta area dell’evento omicidiario, sia delle informazioni raccolte attraverso i tabulati di traffico telefonico pregresso, il tutto avallato dalle dichiarazioni rese da alcune persone informate sui fatti.

AGGIORNAMENTO 29 MARZO 2024 – Argit Turshilla è stato assolto dopo quattro processi e cinque anni di carcere, mentre il cugino Roland è stato scarcerato dal Riesame: leggi qui

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