Santa Maria Capua Vetere, rissa in famiglia: assolti due fratelli

di Redazione

Due fratelli si riempirono di botte nella loro casa di Santa Maria Capua Vetere il 9 gennaio 2010. Con l’accusa di lesioni, vennero loro inflitti in primo grado, rispettivamente, sei e tre mesi di reclusione.

Dopo una camera di consiglio, i giudici del collegio della Terza Sezione della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal dottor Giovanni Carbone, ieri hanno pronunciato una sentenza che forse in pochi si aspettavano: assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Per entrambi.

Una sorta di colpo di scena che ha fatto contenti tutti, pur non dando ragione a nessuno. Nel corso del lungo dibattimento di primo grado, infatti, tra perizie, certificati medici e testimonianze, i due fratelli si sono sempre incolpati a vicenda. L’uno cercava di dimostrare di essere la vittima dell’altro e di aver risposto all’aggressione solo per difesa.

Il pubblico ministero, in primo grado, nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna per rissa coinvolgendo anche altri familiari, imputati anch’essi. Ma il Tribunale sammaritano aveva riqualificato il reato contestato in quello di lesioni volontarie.

Ma ieri la tesi della difesa dei due fratelli, rappresentata dai tandem di avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo e Vincenzo Alesci ed Enrico Monaco, è stata condivisa dalla Corte di Appello rispetto alla pubblica accusa che aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado.

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