Aversa, Turco: “De Cristofaro scarica su altri le sue inefficienze”

di Nicola Rosselli

Eredità del passato e procedure di appalti nel mirino delle opposizioni che attaccano la maggioranza arcobaleno guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro reo, nei giorni scorsi, secondo l’ex vicesindaco Federica Turco, di aver affermato di aver «risolto tanti problemi e criticità ereditate dalla vecchia amministrazione».

«Siamo di fronte – ha dichiarato l’ex numero due di De Cristofaro – al solito modo scorretto con il quale si cerca di addossare ad altri la responsabilità di inefficienze proprie. Vorremmo che il sindaco fosse più preciso e indicasse quali sono i problemi e le criticità ereditate dalla vecchia amministrazione. A noi risulta che il sindaco abbia ereditato dalla passata amministrazione tante opere che si è precipitato a inaugurare o a mettere in bella mostra: via Di Jasi, piazza Crispi, via Roma ed anche il parco Pozzi. In più, possiamo dire, senza tema di smentita, che il sindaco ha ereditato anche qualche consigliere comunale che ha salvato lui e la sua ridotta maggioranza».

«Per quanto riguarda la programmazione, ci chiediamo cosa abbiano fatto finora e tremiamo al solo pensiero che la capacità decantata possa essere quella messa in campo quando c’era da avviare le procedure per l’affidamento di uno dei più importanti, se non addirittura il più importante, servizi per la città: quello di igiene urbana, per il quale, dall’insediamento dell’amministrazione, non è stato prodotto alcun atto fino a pochi giorni prima della scadenza del servizio stesso, rendendo, quindi, necessaria una proroga dell’affidamento al gestore in scadenza».

Per quanto riguarda la procedura seguita per la realizzazione di loculi per circa mezzo milione di euro, interviene ancor al’ex assessore Gino Della Valle che preannunzia l’invio all’Anac degli atti relativi alla vicenda. «Dovrebbe essere pacifico, anche per chi si approccia per la prima volta alle procedure amministrative, – afferma Della Valle – il fatto che tutte le procedure negoziate (con bando o senza bando) siano procedure eccezionali, che vanno attivate solo al ricorrere di particolari condizioni. Sul punto tutto il Codice degli Appalti è chiaro e la giurisprudenza è univoca. Inoltre, la stessa Anac, nelle sue linee guida, è stata ancor più chiara tanto più quando, come nella specie, le somme da spendere sono di una certa consistenza».

«Fatte queste semplici ed elementari premesse – riprende Della Valle, anche nella sua veste di responsabile dell’Osservatorio Politico Cittadino – ci chiedevamo, e continuiamo a chiederci, come la realizzazione di un’opera pubblica programmata da mesi nel bilancio 2017 e inserita nel Piano Triennale delle opere pubbliche dello scorso anno possa diventare d’incanto “eccezionale”. Si ricorre alla procedura negoziata “quando non vi è la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie”. Senza nessun dubbio quindi si possono appaltare i lavori con questo sistema ma solo quando ci sono i presupposti di legge e i motivi stringenti. La via maestra quindi è rappresentata dalle procedure di gara ordinarie aperte a tutti».

«Ma c’è di più. La determina a contrarre, – conclude Della Valle – deve essere ampiamente motivata e invece, in questo caso, la determina non spende una sola parola spiegare la decisione di ricorrere ad una procedura eccezionale. Eppure anche le norme che delineano il contenuto minimo della determina a contrarre sono chiare. Altro che corso di aggiornamento. Qui siamo all’abc! A questo punto chiediamo all’Amministrazione di inviare tutta la procedura all’Anac. In caso contrario si attiverà in tal senso l’Osservatorio Politico Cittadino».

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