E’ stato raggiunto l’accordo sulla sospensione dei licenziamenti per i lavoratori Embraco di Riva di Chieri (Torino). Lo ha riferito il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, aggiungendo che “ora l’obiettivo è la reindustrializzazione”. Prevista l’attivazione di un fondo per evitare la delocalizzazione. I lavoratori percepiranno lo stipendio pieno per tutto il 2018. “Ottimo lavoro, è un passo importante”, ha commentato il premier Paolo Gentiloni.
“In questo periodo i lavoratori prenderanno lo stipendio pieno senza part-time o riduzione di orario e questo a carico dell’azienda”, ha aggiunto Calenda. “Riteniamo che questa soluzione sia un paracadute in più che non c’era per gestire questi casi e siamo soddisfatti”. Sulla vicenda si è espresso anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, definendo l’accordo “importante per centinaia di lavoratori. Ottimo lavoro di Carlo Calenda e del Mise”.
“L’incontro presso il ministero dello sviluppo Economico rappresenta un passo importante nell’ambito di un rinnovato spirito di collaborazione tra Whirlpool Corporation, capogruppo di Embraco Europe, i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati e le istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale”. Così l’Embraco in una nota ha spiegato di avere “presentato una nuova soluzione alternativa per sostenere i dipendenti di Riva presso Chieri per un periodo di tempo più esteso, mantenendo le proprie attività operative fino alla fine del 2018”. Durante i mesi di “congelamento” dei licenziamenti, si lavorerebbe dunque per la reindustrializzazione del sito. “Il fatto che si prenda tempo per questa soluzione è un’ottima cosa rispetto alla situazione odierna”, ha dichiarato Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm. “Non ci sarà un verbale di accordo perché hanno proposto il congelamento dei licenziamenti, chiedendoci di accettarli al 30 novembre”, ha sottolineato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
“C’è una pubblicità della Whirlpool che ha come slogan ‘Senti la differenza’. Noi la differenza la vogliamo sentire nella trattativa al Mise e nella pressione su Embraco perché ritiri i licenziamenti e si apra una pagina nuova”, ha affermato Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, aggiungendo: “E’ importante che l’azienda mantenga un pezzo di produzione anche perché, come sappiamo bene, i processi di reindustrializzazione richiedono tempo e investimenti. Ci devono essere opportunità di lavoro e non solo ammortizzatori sociali e sussidi”.
“Abbiamo rimosso un ostacolo dato dalla posizione intransigente di Embraco. Ora però abbiamo un libro bianco tutto da scrivere attraverso la reindustrializzazione del sito”, ha dichiarato Lino La Mendola, della Fiom Torino. “Anche Invitalia, e questa è una novità positiva, qualora il processo di reindustrializzazione non andasse a buon fine nel 2018, prenderà in carico direttamente attraverso il fondo sulle delocalizzazioni creato dal ministero affinché i lavoratori possano trovare tutti una soluzione. Solo a quel punto ci riterremo soddisfatti veramente”.