Aversa, ecodoppler fuori uso al “Moscati”: utenti costretti a rivolgersi a centri convenzionati

di Antonio Arduino

Aversa – A proposito di sprechi di denaro pubblico nella sanità, quello che si verifica da circa 20 anni nell’Azienda Sanitaria Caserta è da libro dei record. Parliamo del mancato acquisto di un apparecchio per effettuare l’ecodoppler dei vasi, necessario al chirurgo vascolare dell’ospedale Moscati per diagnosticare l’insufficienza venosa e problemi anche più gravi ai circa 500 pazienti che si presentano ogni anno al suo ambulatorio.

Un ambulatorio presente all’interno dell’ospedale ‘Moscati’, ufficialmente riconosciuto dall’Azienda, poiché è possibile prenotare online attraverso i canali forniti dall’Azienda stessa una visita ma al momento del controllo strumentale il chirurgo vascolare, che effettua l’ambulatorio in maniera del tutto gratuita e al di fuori dell’orario di servizio, non ha mai potuto eseguire l’esame strumentale, effettuando un controllo incompleto. Una ventina di anni fa disponeva di un apparecchio ecodoppler, già desueto all’epoca, con il quale effettuava i controlli ma le relazioni che consegnava ai pazienti erano sempre corredate da una precisazione, ossia che “l’esame è stato effettuato nei limiti dell’affidabilità della apparecchio, si consiglia di eseguire l’esame ecodoppler color in studi convenzionati e poi tornare a controllo portando quegli esami”.

Una dicitura che oggi non c’è più perché l’apparecchio è andato praticamente fuori uso e viene utilizzato solo in in casi particolarissimi in cui è necessario comunque un primo esame diagnostico strumentale. Considerando il costo che l’Azienda sanitaria deve pagare per gli esami strumentali che effettuati all’esterno a 500 pazienti all’anno, sembra impossibile che nell’arco di 20 anni non si sia ritenuto necessario, anzi indispensabile, dotare l’ambulatorio di uno strumento ecodoppler di ultima generazione.

Lo specialista che effettua questo servizio ha più e più volte effettuato richiesta d’acquisto dello strumento necessario per la diagnostica di malattie importanti relative al distretto vascolare e più e più volte questo suo grido d’aiuto è stato riportato dai media locali ma nessuno ha dato risposta e se l’ambulatorio è ancora funzionante è solo merito della volontà di chi garantisce la propria presenza in quella stanza che viene divisa fra vari medici specialisti dell’ospedale Moscati, ciascuno dei quali effettua un ambulatorio differente in giorni differenti, quello relativo alla chirurgia vascolare in genere viene effettuato il mercoledì. Ma tutto questo è noto sia alla direzione sanitaria attuale che a quelle passate sia alla direzione aziendale fin da quando l’Azienda Sanitaria era la Caserta 2 oggi è stata fagocitata dall’Azienda Caserta 1 in un’unica azienda. Il dato di fatto è che tutti i direttori generali che si sono alternati alla guida della Caserta 2 e poi dell’Azienda Sanitaria Caserta non hanno ancora provveduto a risolvere questo problema.

Viene naturale chiedersi perché? Perché favorire strutture convenzionate e danneggiare economicamente la struttura pubblica dal momento che lo stesso esame potrebbe essere effettuato in ambito ospedaliero pagando un ticket che sicuramente è molto più basso rispetto al prezzo che viene pagato dall’Asl Caserta per un esame strumentale effettuato da un centro convenzionato esterno?

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