Aversa – «Ho fatto un’opera d’arte, non capisco tutto questo trambusto. Mi aspettavo di essere ringraziato, invece il finimondo». A parlare l’immigrato ucraino che la notte scorsa, armato di due fusti di vernice bianca, ha imbrattato il muro di cinta del Parco Pozzi e il marciapiede e il muretto della centralissima piazza Vittorio Emanuele. Delle scritte che, in realtà, nulla hanno di artistico.
Il giovane è stato scoperto, grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza, mentre era in bicicletta con i due fusti di vernice appesi al manubrio. Si tratta di uno dei tanti immigrati che quotidianamente trascorrono il proprio tempo proprio in piazza Vittorio Emanuele in compagnia di bottiglie di vino e di birra. Ieri mattina, quando sono state scoperte le scritte, è iniziata una “caccia all’uomo” conclusasi a metà mattinata, quando, grazie all’impegno della Polizia municipale, con il comandante Stefano Guarino, si è arrivati ad identificare il responsabile che sarà raggiunto da un Daspo urbano oltre a denunzia per danneggiamento aggravato.
Sui social si vorrebbe che l’uomo fosse anche condannato a pulire, sanzione aggiuntiva che la normativa prevede. «Con tempestività e in tempi veloci, grazie alle telecamere, – ha dichiarato il consigliere comunale Michele Galluccio, che ha seguito la vicenda insieme al collega Francesco Di Virgilio e sindaco Enrico De Cristofaro – la Polizia municipale ha beccato la persona che ha imbrattato piazza Vittorio Emanuele e il muro del Parco Pozzi. Un ucraino che si è definito ‘artista’. Io dico ‘cose da pazzi’. Oltre a ripulire, il sindaco fa bene a richiedere per lui il Daspo urbano in quanto non degno di restare nella nostra città. Aversa non è una città per chi non l’ama».