Aversa, mercato ortofrutticolo: i commissionari diffidano il Comune

di Antonio Arduino

Aversa – Non ci stanno i commissionari del mercato ortofrutticolo di Aversa ad essere considerati morosi e ad accettare l’aut aut dell’amministrazione che chiede il pagamento della Tosap per l’anno 2017 entro il 14 marzo, preannunciando, in mancanza, lo sgombero degli spazi occupati nell’area di viale Europa e vanno al contrattacco con una atto di invito e diffida trasmesso via posta elettronica certificata dall’avvocato Filomena Grassia che tutela i loro interessi.

“La presente – scrive l’avvocato nella nota indirizzata al sindaco – nell’interesse, nonché in nome e per conto delle ditte e società di seguito elencate dalle quali ho ricevuto espresso incarico: l) ditta Fruttit Alia S.n.c. di Improta Domenico; 2) D’Aniello Vincenzo & F.lli S.n.c.; 3) ditta D’Anìello Giuseppina; 4) ditta D’ Aniello Francesco; 5) ditta Fiorillo Carmela; 6) De Rosa Antonio & C. Sas; 7) Magap di Lama Nicola; 8) ditta Margarita Domenico & C.; 9) ditta D’Aniello Francesco; 10) Andreozzi S.n.c. di Andreozzi Paolo & C.; 11) Ortofrutticola di Tirozzi Tommaso & C.; 12) Fabi Frutta SaS di Lama Elena & C. e per le quali Vi rappresento quanto segue: In data 07/12.02.2018 ho inviato pec per conto delle ditte e società innanzi elencate, regolarmente acquisite con protocolli: n. 6233 e n. 6242 del 12 dicembre 2018; n. 5645 del 7 febbraio 18. Le mie missive avevano ad oggetto la contestazione del canone anno 2017 richiesto per l’occupazione degli stand ubicati all’interno del mercato ortofrutticolo, rappresentando l’eccessivo costo applicato (27,15 euro al metro quadrato); inoltre, segnalavo la totale assenza di servizi di prima necessità (servizi igienici, contenitori per rifiuti, eccetera) nonché l’assenza di manutenzione.

Con la stessa missiva chiedevo incontro per una definizione bonaria della vertenza, per la stipula di un nuovo contratto di locazione con applicazione di un canone annuo adeguato al valore del suolo e manifestavo la volontà delle ditte e società di voler acquistare il suolo loro concesso in locazione. In riscontro, il dirigente Stefano Guarino mi invitava presso il Comune di Aversa per il giorno 27 febbraio 2018, alle ore 15, inoltrandomi pec indirizzata per conoscenza al sindaco e all’assessore alle Attività produttive, Antonietta Croci. In tale data mi sono recata all’incontro, unitamente a collaboratore di studio, e presso la sede del Comune erano presenti, oltre al dirigente Guarino e all’assessore Croci, il consigliere delegato ai tributi, Renato Oliva, e al legale del Comune. Il dottor Guarino ha aperto la discussione spiegando le ragioni dell’incontro e relazionando sulla problematica in questione. Nel mentre questi esponeva le circostanze di fatto veniva interrotto dall’intervento del consigliere Oliva, il quale ha espressamente affermato che sarebbe stata possibile una conciliazione solo previo pagamento integrale del canone richiesto per l’anno 2017.

La riscossione di tali somme – esplicita affermazione del consigliere Oliva – avrebbe consentito al Comune di realizzare tutti i servizi necessari di cui il mercato ortofrutticolo di Aversa non è mai stato munito e dei quali i conduttori non hanno mai usufruito dall’inizio delle concessioni. La sottoscritta ha evidenziato che tra le ditte e società rappresentate ed il Comune esistono dei contratti registrati, stipulati in anni pregressi (1982 – 1995, eccetera) ancora in essere – tanto che la loro validità è stata espressamente riconosciuta dal legale del Comune – contratti nei quali il canone annuo veniva fissato in 780mila delle vecchie lire (valore attuale circa 450 euro). In virtù di tali contratti, i conduttori hanno provveduto al pagamento dei canoni sino al 2018, corrispondendo l’importo annuale fissato in tali contratti registrati. Nonostante la vigenza dei citati contratti, i conduttori si sono visti notificare avvisi di pagamento con richiesta di un canone annuo – 2017- variante tra euro 10.631,79 – 12.221,59 – 9.936,25 eccetera.

L’importo richiesto dal Comune ha raggiunto siffatte cifre in quanto al suolo dato in locazione-concessione è stato dato il valore di 27,15 euro al metro quadrato. Sebbene il dirigente ed il legale del Comune abbiano dimostrato ampia disponibilità ad una definizione bonaria, inutile è stato ogni tentativo di far ragionare il consigliere Oliva, fermo nella propria posizione: presupposto per una conciliazione e la stipula di nuovi contratti è il pagamento incontestato del canone richiesto per l’anno 2017. Questa è stata la richiesta formalizzata verbalmente alla sottoscritta dal consigliere Oliva. In mancanza di tale pagamento si sarebbe proceduto con la chiusura del Mercato e la revoca delle concessioni. Parimenti, in alcuna considerazione è stata tenuta la richiesta formulata dai conduttori, ovvero di acquisto dei suoli a loro assegnati. Tale proposta, come affermato dal consigliere e dalla dottoressa Croci, non era assolutamente valutabile. Come pure inutile è stata la proposta, sempre formulata dai conduttori, di costituire una cooperativa per la gestione del mercato ortofrutticolo, con impegno a provvedere anche alla realizzazione dei servizi ‘inesistenti’, con sgravi di spese e vantaggi per il Comune. Né è stata valutata la proposta di stipulare nuovi contratti adeguando il canone annuo dalla data di stipula del contratto 1982 – secondo i parametri Istat. In tal modo il canone annuo avrebbe subito un aumento di circa il 400%, valore non disprezzabile, ma certamente più ragionevole di quello che il Comune ha attribuito ai suoli (27,5 euro al mq).

Dell’incontro tenutosi il giorno 27 febbraio 2018 non è stato redatto alcun verbale. Quanto accaduto e discusso durante l’incontro è contenuto nella presente. Trascorsi pochi giorni dall’incontro, la sottoscritta viene a conoscenza, tramite comunicazione dei propri assistiti che il consigliere Oliva ha rilasciato ben due interviste, una il 4 marzo 2018 e un’altra il 6 marzo 2018, nelle quali non viene raccontata la verità dei fatti, ma si screditano le ditte e società, titolari di regolari contratti di concessione di suoli all’interno del mercato ortofrutticolo di Aversa. In una dichiarazione Oliva afferma che ‘i concessionari devono pagare, senza precisare che la maggior parte di essi ha corrisposto al Comune quanto era stato concordato nel loro regolare contratto di concessione che è ancora in essere e valido tra le parti’. Aggiunge: ‘I soldi dei canoni saranno utilizzati per la manutenzione e la realizzazione dei servizi igienici’. In effetti, la struttura è carente dei servizi primari e di regolare manutenzione. Il Comune non ha mai realizzato alcun servizio primario nella struttura del mercato e se ne ricorda dopo più di 30 anni, o meglio, chiede a ciascun concessionario un canone di circa 10 mila euro (poco più poco meno ad alcuni) per il solo 2017. Ancora: invita i concessionari a recarsi al più presto all’ufficio tributi per regolarizzare la posizione e provvedere al pagamento di quanto dovuto al fine di evitare la revoca della concessione.

Lo stesso consigliere omette di specificare che i concessionari, o buona parte di essi, hanno già corrisposto al Comune quanto concordato in contratto, senza aver mai usufruito dei servizi primari di cui doveva essere munita la struttura sin dalla sua apertura. Ora bisognerà accertare quanto è il ‘dovuto effettivo’ e quanto il ‘dovuto preteso’ dall’Ente. Infine, ma non da ultimo, il consigliere omette di riferire che alcuni concessionari del mercato ortofrutticolo vantano somme dal Comune in virtù di sentenze amministrative che hanno loro riconosciuto il rimborso della Tosap, impropriamente richiesta e percepita dal Comune ma non dovuta dai concessionari.

Pertanto, in assenza del verbale d’incontro del 27 febbraio 2018, si chiede risposta scritta alle pec acquisite ai protocolli ai n. 6233 del 12 dicembre 2018; n. 5645 del 7 febbraio 18 e n. 6242 del 12 dicembre 18. Nello specifico si ribadisce la volontà delle società e ditte rappresentate di voler procedere con la stipula di nuovi contratti adeguando il canone annuo – dalla data di stipula del contratto 1982 secondo i parametri Istat, nonché di voler acquistare i suoli in locazione. Su tali proposte vorrà il Comune dare risposta per iscritto. Inoltre, si invita il consigliere Oliva a non rilasciare interviste che omettono la realtà dei fatti e screditano le ditte e società del mercato ortofrutticolo”.

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