Ancora piante potate in modo anomale ad Aversa e si riapre la polemica sulla validità degli interventi messi in atto dall’amministrazione per effettuare questo particolare lavoro. A riaccenderla è Vincenzo Del Piano, responsabile provinciale dell’Unione Italiana ciechi e ipovedenti (Univoc), che, in una nota trasmessa alla stampa, scrive: “Negli ultimi giorni in città hanno capitozzato diverse specie arboree. Tutti sappiamo l’importanza delle piante per la nostra sopravvivenza, tutti sappiamo l’importanza delle piante per fermare l’inquinamento, si tutti, tranne chi ci governa”.
“Ogni pianta – ricorda Del Piano – dà il suo contributo nel fornire ossigeno, assorbire anidride carbonica e fermare smog e polveri sottili. Ormai è di dominio pubblico che Aversa è una delle città più inquinate per polveri sottili (dati Sun), nonostante tutto ciò qualcuno ha ordinato questo scempio, un vero è proprio danno ambientale”. “Una pianta adulta – continua l’esponente dell’Unuci – nell’arco di dodici mesi soddisfa il fabbisogno di ossigeno di 10 persone ed è in grado di assorbire dai 20 ai 50 chili di anidride carbonica, a seconda della specie”. “La comunità scientifica – afferma Del Piano – reputa ogni singola pianta un valore strategico nella lotta all’inquinamento”.
“Secondo i dati di alcuni ricercatori del Cnr di Bologna – continua – nei Giardini di Porta Venezia a Milano un ippocastano riesce a fermare in media ogni anno 225 grammi di polveri sottili PM10, un tiglio supera i 250, una farnia 170 e una magnolia 111, mentre un acero riccio sfiora i 190 grammi all’anno. In pratica ogni ettaro in più di piante significa circa 20 chili in meno di polveri e smog ogni anno”.
“Mentre in tutto il mondo, da Londra al Giappone piantano sempre più alberi nei centri urbani ad Aversa si capitozzano eliminando la vegetazione e creando uno stress vegetativo alla pianta che potrebbe anche morire. Fermiamo questo scempio”, conclude l’esponente dell’Univoc.