Ad Aversa il “Romeo e Giulietta” di Shakespeare in versione rock

di Antonio Arduino

Aversa – In occasione della Festa della Donna torna il grande teatro di Shakespeare al Cimarosa. Questa sera, 8 marzo, e domani, 9 marzo, a partire dalla ore 21 sarà in scena un classico “Romeo e Giulietta” nell’allestimento originale curato della regista Carmen Pommella, aversana doc. Una versione tutta Rock, che si veste di contemporaneo, di una colonna sonora di successo, con brani di Apocalyptica e Muse.

“Romeo e Giulietta” è forse la storia d’amore più sensuale e bella mai scritta, sicuramente la più rappresentata a teatro e al cinema. L’originalità di questo allestimento sta nell’adattamento fresco e del tutto nuovo della regia di Carmen Pommella, che ambienta la storia ai nostri giorni con suggestioni rock, mostrando quanto il testo di Shakespeare sia ancora attuale e capace di raccontare i sentimenti umani, le nostre passioni, i nostri slanci. Lo spettatore osserva e scruta le tensioni tra Montecchi e Capuleti che si tramutano in scontro e tensione crescente.

I dialoghi e le scene dei personaggi sono caratterizzati da belle e orecchiabili canzoni che scandiscono i momenti comici e tragici, garantendo un ritmo costante e un crescente pathos narrativo. Se il primo atto è più innovativo e dinamico, qui la figura di Mercuzio domina la scena grazie alla brillante e intensa interpretazione di Adriano Falivene, che unisce verve e intensità a una forte personalità, nel secondo atto Romeo e Giulietta si prendono le luci della ribalta, mostrando cosa significhi essere una coppia artistica, grazie ad una intensa e riuscita recitazione, facendo nascere empatia con il pubblico e suscitando emozione e commozione nel tragico finale.

“E’ un’opera, per quanto la categoria nella quale si pone ci lascia pensare il contrario, attualissima, violenta, rumorosa, irruenta e quindi accessibile all’orecchio dei giovani. – afferma la regista Carmen Pommella – Il contrasto forte tra le continue lotte impulsive delle due famiglie, l’amore fragile dei due innocenti amanti ostacolati dal fato, la morte causata solo dall’impeto della passione e della violenza, insomma tutto ciò che viene raccontato non è affatto lontano dall’attuale vita quotidiana”. “Nel mio adattamento – continua la regista – le due famiglie sono tra le poche scampate ad una guerra di chissà quale epoca; l’azione quindi, si svolge tra i resti di una città dove aleggia ancora nell’aria la tragedia passata; ma ciò non basta a calmare l’ira e la violenza, violenza che viene placata di tanto in tanto da una voce fuori campo triste, fioca, quasi a rappresentare la resa umana”. “Da questo grigiore – conclude – è facile immergersi nel romanticismo fresco e travolgente dei due amanti tanto da rendere anche le lunghe scene d’amore finalmente piacevoli all’ascolto come a placare quel ritmo angoscioso e sfrenato del resto dell’opera”.

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