La Questura di Lecce ha identificato e denunciato 22 attivisti No Tap ritenuti responsabili di imbrattamento e getto pericoloso di cose, danneggiamento, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, accensione ed esplosione pericolosa e violazione del foglio di via obbligatorio.
I reati si riferiscono al corteo di protesta organizzato a Lecce dal movimento il 16 marzo scorso contro la realizzazione del gasdotto Tap e nel corso del quale un nutrito gruppo di attivisti appartenenti, secondo la Digos all’area anarco-antagonista, con azioni violente avrebbe deturpato con scritte palazzi, teatri e monumenti della città barocca rendendosi responsabili del lancio di alcune bombe carta all’indirizzo dei poliziotti presenti.
Una parete dell’ex convento degli Agostiniani è stata imbrattata con le scritte “Saverio libero” e “No Tap”. A segnalare il fatto è stato il consigliere comunale di minoranza ed ex sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, con un post sul suo profilo facebook in cui manifesta la sua indignazione. Il riferimento della scritta, realizzata con vernice spray di colore nero, è al 52enne arrestato dalla polizia la scorsa settimana, dopo i tafferugli scoppiati vicino al cantiere del gasdotto Tap di Melendugno (Lecce), dove gli attivisti che si oppongono alla costruzione dell’opera sono venuti a contatto con le forze dell’ordine, durante il tentativo di bloccare l’accesso dei mezzi all’area di lavoro.
Tra i 22 manifestanti denunciati, tutti già conosciuti dalle forze di polizia in occasione di precedenti manifestazioni No Tap, dieci erano già stati denunciati per vari reati per il tentativo di assalto al cantiere di Tap a San Basilio (Melendugno) lo scorso dicembre.
IN ALTO IL VIDEO