Con un messaggio alla nazione inviato alle 3 notte (ora italiana) il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’inizio dei raid congiunto tra Usa, Gran Bretagna e Francia contro la Siria in risposta ai presunti attacchi chimici con gas nervino contro la popolazione.
Una pioggia di missili si è abbattuta contro Damasco e altri obiettivi sensibili. I tre obiettivi sono un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio di armi chimiche a ovest di Homs e un importante posto di comando. Sarebbero stati utilizzati circa 100 missili, tra Tomahawk e altri lanciati da jet militari. La Russia, che ha annunciato “reazioni”, ha reso noto che la difesa aerea siriana avrebbe abbattuto 71 dei missili lanciati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati, aggiungendo che non ci sono stati feriti e che i siti militari siriani hanno subito solo danni minori. Secondo quanto riportato dalla tv siriana, invece, tre civili sarebbero rimasti feriti nell’attacco su Homs. Le postazioni militari russe non sono state coinvolte dall’attacco.
Per ora si è trattato di una “one night operation”, un’operazione unica durata poco più di un’ora, nel corso della quale sono stati colpiti principalmente tre obiettivi, come ha spiegato il Pentagono: un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a ovest della città di Homs e un importante posto di comando situato nei pressi del secondo obiettivo. Fonti dell’amministrazione statunitense avrebbero dichiarato che “la risposta degli Usa non è finita”. “Questo è un chiaro messaggio per Assad”, ha spiegato il segretario americano alla Difesa, l’ex generale James Mattis, assicurando come al momento non si registrino perdite tra le forze Usa e come sia stato compiuto ogni sforzo per evitare vittime civili.
Il leader siriano Bashar Al Assad, citato da media internazionali, ha detto che l’Occidente ha agito dopo aver perso il controllo nel conflitto, sottolineando: “Gli attacchi della notte contro Damasco aumentano la determinazione a continuare a distruggere il terrorismo in ogni angolo della Siria”. Il presidente russo Vladmir Putin, affermando che si tratta di una violazione del diritto internazionale, ha annunciato l’intenzione di chiedere una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
La premier britannica Theresa May ha definito “legale e giusto” l’attacco di stanotte contro la Siria, giustificandolo sulla base dei “precedenti del regime siriano nell’uso di armi chimiche”. “La Russia è stata avvertita in anticipo degli attacchi militari congiunti di Usa, Regno Unito e Francia contro la Siria”. Lo afferma la ministra della Difesa francese, Florence Parly. La ministra ha aggiunto che l’operazione in Siria è stata “legittima, limitata e proporzionata”.
“Gli obiettivi fissati sono stati raggiunti”, ha detto il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, che avverte: “Se la linea rossa (di attacchi chimici) sarà di nuovo oltrepassata, ci saranno altri raid, ma penso che la lezione sia stata compresa”. i raid in Siria hanno distrutto “una buona parte dell’arsenale chimico” di Damasco, ha poi sottolineato Le Drian a Bfmtv.
Dall’Italia, il premier Paolo Gentiloni ha detto che l’attacco è “risposta motivata all’uso di armi chimiche”, ma che l’Italia non ha partecipato in alcun modo alle operazioni militari. Il presidente del Consiglio era stato costantemente informato questa notte degli sviluppi degli attacchi militari in Siria, mantenendosi in contatto con i ministri Esteri e Difesa e con i vertici militari.
Concorde sull’attacco anche il governo tedesco. Un “intervento militare necessario e appropriato” dopo il presunto attacco chimico di sabato scorso a Douma, ha sostenuto la cancelliera Angela Merkel, precisando comunque che la Germania non prenderà parte alle azioni militari.