Aversa, minorenni nel mirino di rapinatori di smartphone: la protesta corre sul social

di Nicola Rosselli

Aversa – Rapine di telefonini ai danni di minorenni a raffica nella città normanna dove, soprattutto nelle serate di fine settimana, i soliti ignoti fanno man bassa di cellulari. Un’emergenza che corre sui social, anche se, come capita sempre più spesso, i malcapitati scelgono di non denunziare nemmeno il furto subito non avendo alcuna speranza di rientrare in possesso di quanto gli viene sottratto. Spesso, anzi quasi sempre, per i delinquenti non è nemmeno necessario utilizzare un’arma (di solito un coltello), basta intimidire con fare minacciosi i ragazzini che, impauriti, consegnano i telefonini. Nell’ultimo fine settimana si è assistito al solito copione, confermando un fenomeno che è diventato fisiologico ma guai a considerarlo tale. Significherebbe arrendersi.

“Anche ieri sera – scrive Antonio Belli nel gruppo Facebook ‘Aversa che non va, che non va?’ – giovani e giovanissimi aversani derubati dei loro cellulare in pieno centro dai soliti rumeni che si sentono liberi di fare come gli pare perché non c’è mai una pattuglia ad effettuare controlli di polizia a campione a scopo preventivo”. Che siano rumeni non è provato, ma quello che è certo è che nella stragrande maggioranza dei casi ad agire sono persone provenienti dall’Europa dell’Est. Individui che non agiscono certamente nell’ombra o in zone isolate. Teatro delle loro scorribande sono, infatti, strade centralissime come via Roma, piazza Municipio, piazza Principe Amedeo, via Roma, via Vito di Jasi e, ovviamente, l’arteria della movida per antonomasia, via Seggio alias via Cardinale Guglielmo Sanfelice.

“E’ triste doverlo constatare – afferma Nicola Torromacco sempre sulla pagina ‘Aversa che non va, che non va?’ – ma è proprio così: Aversa di notte è abbandonata a se stessa. Anche io, ieri sera, ero a passeggio su via Roma e non ho potuto fare a meno di riscontrare questa assenza di controlli che autorizza gli incivili a sporcare la città, a violare la Ztl entrando contromano e a sfrecciare su via Roma a bordo di scooter senza casco. Occorrono seri provvedimenti, più controlli e più forze dell’ordine per strada. È impensabile lasciare sola a sé stessa una città che, di notte, è punto di riferimento per migliaia di persone”.

“Anche al Seggio – gli fa eco Carlo Mottola – accade questo già da un po’ di tempo ma sono liberi di farlo perché non c’è controllo, niente. Ma perché? Eppure è una bella città piena di giovani”. Giovani che giungono nella città normanna non solo dagli altri diciotto comuni canonici dell’Agro Aversano, ma anche da quelli dell’hinterland settentrionale partenopeo. Molti di loro vengono accompagnati dai genitori che li lasciano ad Aversa per qualche ora insieme agli amici. Sono questi ragazzini, dagli 11, 12 anni sino a 15, 16 ad essere nel mirino dei malviventi con modalità sempre uguali: si avvicinano, quasi sempre in coppia, alle vittime prescelte, le afferrano per un braccio stringendo forte e intimando loro di consegnare il telefonino che spesso è costoso e di ultima generazione, comprato con i risparmi.

Ma Aversa non è solo questa nei fine settimana. Tra la serata del venerdì e quella di domenica si registrano risse, via Seggio somiglia sempre più ad un girone dantesco dove non si riesce nemmeno a camminare a piedi, figurarsi se vi riescono le vetture dei residenti che cercano di far ritorno a casa. Tutto questo mentre intorno al grande cerchio della città dedicato alla movida vi è il regno dei parcheggiatori abusivi che tra via Saporito, piazza Marconi e dintorni occupano e controllano il territorio pretendendo la mancia. Il tutto nella più assoluta impunità e tranquillità per il più forte, il più violento.

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