Il Comune di Torino ha registrato oggi, nell’anagrafe cittadina, il figlio di due mamme nato nel nostro Paese. Si tratta del primo riconoscimento alla nascita di un bimbo di una coppia omogenitoriale.
Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di dare pari diritti anche “forzando la mano”, questa mattina, infatti, la sindaca Chiara Appendino ha firmato l’atto che riconosce Niccolò Pietro come figlio di Chiara Foglietta, vicecapogruppo del Pd in Consiglio comunale, e della compagna Micaela Ghisleni, bioeticista.
“Abbiamo aperto una strada importante per tutte le coppie che si trovano nella nostra stessa situazione, abbiamo dato coraggio a quelle donne che non hanno più intenzione di dichiarare il falso”, ha commentato su Facebook Chiara Foglietta. “Oggi non si è solo scritto un atto. Un nome su un foglio. Si è scritta una pagina importante della nostra storia”.
“Speriamo di aver generato, anche con il supporto del Coordinamento Torino Pride, l’avvio di un percorso che adegui l’attuale sistema normativo all’evolvere della società civile – ha detto il sindaco, Chiara Appendino. Abbiamo contribuito a scrivere un pezzo di storia. E’ una di quelle giornate per cui vale davvero la pena ogni goccia di energia spesa per fare politica”.
Insieme alla consigliera Foglietta e alla sua compagna, all’anagrafe di Torino c’erano altre due coppie, due papà e due mamme, per le quali è stato trascritto l’atto di nascita dei figli, nei loro casi nati all’estero. “L’atto di metter mano al registro delle nascite da parte del sindaco – ha detto Marco Giusta, assessore comunale alle Famiglie – è stato un gesto di libertà e gioia. Finalmente ai loro figli è stato riconosciuto il diritto ad avere una famiglia”.
“Oggi è stata una giornata emozionante – ha aggiunto – piena di sorrisi e lacrime e di consapevolezza di come le parole forgiano la storia. Sono davvero grato alla sindaca per questa decisa e coraggiosa presa di posizione, al lavoro incomparabile dell’assessora Pisano (con delega all’Anagrafe, ndr) e alla perfetta azione degli uffici che ci hanno permesso di registrare i figli e le figlie di tre coppie omogenitoriali. E ringrazio ovviamente le associazioni, a partire dal Coordinamento Torino Pride e chi ha messo a disposizione le proprie competenze per arrivare a questo risultato”.