Aversa, parcheggio dipendenti e spostamento vigilante: “guerra” al Moscati

di Nicola Rosselli

Aversa – Spostamento del vigilante armato dal reparto di pediatria e cambiamento delle regole per l’utilizzo del parcheggio per i dipendenti. Si aprono due nuovi fronti di guerra tra direzione dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” e dipendenti difesi, ovviamente, dalle associazioni di categoria. Come se non bastasse l’endemica situazione di carenza di personale presso il pronto soccorso del nosocomio normanno, nei giorni a cavallo di Pasqua si devono registrare alcuni discussi provvedimenti sottoscritti dalla direttrice sanitaria Angela Maffeo.

Il primo riguarda l’utilizzo del parcheggio per i dipendenti. Con decorrenza immediata, infatti, questi ultimi non potranno più parcheggiare nell’area a ridosso dell’edificio che viene riservata, oltre che alle ambulanze, alla sosta dei disabili. La nota della direzione sanitaria del Moscati conclude: “La restante area, oltre la zona riservata ai direttori sanitario e amministrativo, dovrà essere adibita esclusivamente a parcheggio per i direttori delle unità operative. Il parcheggio dipendenti, si ribadisce, nelle more della ristrutturazione programmata, sarà allocato nella zona ovest della struttura ospedaliera. Tanto per necessità ed urgenza”. “Siamo – ha dichiarato Giuseppe Nacchia della Fials – di fronte ad un provvedimento abnorme. Tutti i dipendenti sono uguali, ognuno viene in ospedale per fare il proprio dovere. Siamo pronti a chiedere alle altre associazioni sindacali l’indizione dello stato di agitazione”.

Una decisione, quella della direzione del Moscati, che sarebbe nata dopo che la direttrice Maffeo aveva trovato occupato il proprio stallo di sosta riservato dall’auto di un altro medico. Un episodio dal quale sarebbe nata una diatriba durata due giorni duranti i quali le due auto sarebbero rimaste una dietro l’altra. L’auto in questione apparteneva ad un medico in servizio al reparto di pediatria. Da qui una ulteriore conseguenza della guerra dei parcheggi in atto. Sempre con decorrenza immediata il vigilante in servizio presso il reparto di pediatria viene trasferito al piano terra dove è posizionato l’Utic, ossia la cardiologia.

“Non sappiamo se il provvedimento sia effettivamente una conseguenza dell’episodio del parcheggio, – affermano in pediatria (non vi possono essere, per regolamento interno dell’Asl, dichiarazioni da parte di dipendenti) – ma, quello che è certo, è che è stata adottata a ridosso e non ha una spiegazione logica. Presso il reparto di pediatria, infatti, vengono erogate le prestazioni di pronto soccorso specialistico e sino a quando (cinque, sei mesi fa) non c’era il vigilante armato c’erano aggressioni frequenti ai danni di colleghi da parte di genitori dei piccoli pazienti. Da quando c’era il vigilante lavoravamo in tranquillità. Tra l’altro, la nuova destinazione del vigilante è dietro una scrivania, dove c’è anche un altro suo collega, nei pressi dell’ingresso”. “Siamo di fronte, anche in questo caso, – è ancora Nacchia a parlare – di fronte ad una decisione senza senso giustificata dalla necessità e urgenza inesistente”.

Una decisione contro la quale il primario Mimmo Perri sarebbe pronto a ricorrere al prefetto per garantire l’incolumità degli addetti al reparto che coordina. Dalla direzione sanitario del nosocomio aversano viene solo la conferma che le decisioni adottate, sia relativamente al parcheggio riservato che allo spostamento del vigilante armato dal reparto di pediatria sono dettate da motivi di necessità e urgenza.

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